Convegno stelline

30° Convegno Stelline: connessioni, emozioni e futuro

Il 13 marzo, ho vissuto una giornata intensa e straordinaria. Partecipare come relatrice al 30° Convegno Stelline non è stato solo un momento di condivisione professionale, ma anche un’occasione per riabbracciare tante persone amiche e sentire il calore di una comunità che si ritrova e si confronta. L’opportunità di questi incontri mi ha riempito di gioia e conferma, ancora una volta, quanto facciano la differenza le relazioni umane.

Il panel “Intersezioni AI”: saperi condivisi, visioni in dialogo

Incomincio dal gruppo di lavoro cui è stato affidato di realizzare il panel Intersezioni AI: biblioteche e discipline diverse, in dialogo. Esplorando nuovi scenari collaborativi grazie all’intelligenza artificiale. Una sessione del 30° Convegno Stelline che si è posta l’obiettivo di parlare di dialogo tra contesti diversi e di evidenziare le possibilità da esplorare anche grazie all’uso consapevole dell’IA. Gli interventi, tutti molto interessanti, hanno affrontato il tema da prospettive complementari, di fronte a una platea di oltre 120 fra colleghi e colleghe.

La sala Biagi prima dell’inizio del panel (composizione di 2 foto che non riescono a mostrare tutta la sala)

Gli interventi, in sintesi

L’analisi di possibili intersezioni con l’AI si è concretizzata attraverso la testimonianza di esperienze sul campo in ambito pubbliche. Con i casi illustrati da Simona Sarasino relativo alla “sua” Biblioteca Comunale Società Operaia di Grignasco (NO)) e da Augusta Popi Giovannoli (Biblioteca civica “Archimede” Settimo Torinese – TO): progetto Sapere Digitale.

Uno spazio è stato dedicato all’approccio scientifico in ambito universitario e della ricerca grazie agli interventi di Maria Squarcione (Consulente esterno dell’Osservatorio sull’Information Literacy di AIB) (interessante una sua recente intervista sul tema) e di Stefania Giordano (Biblioteca area Architettura e area Giurisprudenza, Università Mediterranea Reggio Calabria). Federica Viazzi (Biblioteca biomedica Ospedale di Alessandria) ci ha attenzionato su aspetti che evidenziano criticità nel caso di interazioni fra IA e temi biblioteconomici. Il contributo di Micaela Mander (Licei “Gonzaga” Milano; Università degli Studi Milano Bicocca) ci ha mostrato opportunità da esplorare per la scuola. Formazione per i docenti e prime sperimentazioni con studenti (l’esempio dell’IIS «Marco Polo», Bari).

Nel contributo di Pier Francesco Miccichè (Università degli Studi del Piemonte Orientale) riflessioni dedicate a nuove visioni prospettiche, con la consapevolezza che “il bibliotecario è diverso dalla macchina perché mette il naso fuori dalla biblioteca, perché sa cosa è vero e cosa no, perché sa che c’è un mondo fuori dai libri e dalle parole“.

Il gruppo dei relatori e relatrici del panel a cui manca, purtroppo Stefania Giordano che era seduta ancora più a sinistra e non è riuscita a rientrare in questa foto che mi hanno inviato

Alcuni spunti dal mio contributo

Ho cercato di evidenziare un duplice ruolo delle biblioteche. Da una parte quello di “dipanatrici” del filo arruffato del “Messy Middle”, la fase di ricerca caotica e influenzata da bias cognitivi che connota spesso i nostri movimenti in rete. E quindi l’importanza della capacità delle biblioteche di guidare gli utenti nell’apprendimento e nella scoperta, facilitando un accesso più chiaro e strutturato alle informazioni.

Secondo aspetto, in estrema sintesi, come scrivo anche nel mio ultimo saggio, le biblioteche del futuro non saranno definite dalla tecnologia che adottano, ma dalla capacità di usarla per rafforzare la loro missione culturale e sociale. L’obiettivo è creare esperienze di conoscenza più ricche, personalizzate e inclusive, potenziando sempre di più il ruolo delle biblioteche come spazi di relazione e innovazione. In un mondo destinato ad essere dominato dagli algoritmi, le biblioteche sono l’àncora umana, il luogo dove la conoscenza si intreccia con l’empatia e dove l’emozione è di casa.

Quando sensibilità e competenze diverse si incontrano, nasce veramente qualcosa di prezioso

Sul palco 8 interventi di 8 persone con un percorso personale diverso ma con un comune denominatore: il “mondo” delle biblioteche. 4 bibliotecarie, una project manager, un filosofo, un’insegnante e io (una fisica prestata al mktg, come mi piace definirmi). Interventi che ritroviamo insieme a quello di Marianna Capozza (Biblioteca “Prospero Rendella”, Monopoli (Ba)) in Biblioteche oltre I nuovi territori dell’interdisciplinarità. Ma è opportuno ricordare anche chi non è stato presente con interventi e/o contributi ma ha partecipato agli incontri come Franco Orsola, Ornella Foglieni, Simonetta Pasqualis. Un grazie di cuore a tt per questo percorso, insieme. Perché, quando sensibilità e competenze diverse si incontrano, nasce qualcosa di prezioso.

Emozioni e connessioni

Come dicevo in premessa, al di là dei contenuti e delle riflessioni, il vero valore di giornate come questa sta nelle persone. Ritrovare colleghi e colleghe, condividere idee, sentire l’energia di una comunità che lavora con passione per il futuro delle biblioteche è, ancora una volta, un’esperienza bellissima. Questo 30° Convegno Stelline, non è stato solo un momento di approfondimento sull’IA, ma un’occasione per confermare che le biblioteche restano, prima di tutto, un luogo di incontro tra sapere ed emozione, tra tecnologia ed empatia. E questa è, secondo me, la loro forza più grande.

Ringraziamenti finali

Oltre ai colleghi e alle colleghe del Gruppo Intersezioni, un doveroso ringraziamento ai colleghi e alle colleghe di Editrice Bibliografica: Massimo Belotti, Giovanni Gondoni e un grazie superspecialissimo a Francesca Piragina.