Bookface: al di là della traduzione letterale, si può definire come una composizione fotografica in cui una copertina di libro, spesso raffigurante un volto o una parte del corpo, viene allineata con il soggetto umano reale per creare un effetto visivo di continuità tra immagine stampata e realtà.
Ho fatto una piccola ricerca sulle origini della parola e del fenomeno bookface ma con scarso successo. Infatti, ho trovato solo un video-articolo di Repubblica del 13 marzo 2018 (a cura di Marisa Labanca) in cui l’autrice fa risalire la nascita del bookface al 2008. In quell’anno, alcuni dipendenti della libreria francese Mollat avrebbero realizzato dei fumetti e da questa idea sarebbero nati poi i bookface fotografici che Mollat avrebbe iniziato a postare nel 2013 all’apertura del suo profilo Instagram. Esempi dalla loro pagina IG dalle storie e uno recente, un post di maggio 24. Un’origine, quindi, commerciale, legata alla promozione/pubblicità del libro.
Al di là della ricostruzione citata (corretta o errata, non saprei), certo è che oggi la proposta di bookface è ricchissima in biblioteca, nelle librerie, da parte dei book blogger, … Un modo garbato e piacevole per supportare, soprattutto in biblioteca, proposte e promozione della lettura e uno strumento che supporta la comunicazione della biblioteca soprattutto nei canali social (Instagram in particolare).
Bookface: piccole opere d’arte visiva
“Trovare le giuste angolazioni, far rientrare tutto nella perfetta quadratura, studiare le cover dei libri e progettare adatte coniugazioni. Dietro al bookface, che può sembrare a un primo sguardo una facile operazione “fotografica”, in realtà si cela un’intenzione di comunicazione culturale rivolta sia agli utenti delle biblioteche che a tutti i potenziali lettori. Il fenomeno, praticato da biblioteche di tutto il mondo, editori e utenti privati, ha scatenato un seguito incredibile, tanto da diventare un appuntamento settimanale riconoscibile dall’hashtag #bookfacefriday.” Citaz. da Un anno di bookface
Ne vediamo alcuni esempi tratti dai canali Instagram e Facebook, in particolare delle biblioteche pubbliche, che trasformano libri e copertine in sorprendenti “opere d’arte visiva”.
BIM Imola
I primi esempi sono della BIM di Imola che li propone nei suoi social (Facebook e IG). I primi tre esempi sono “datati” (sono del 2020) ma ancora da citare per stile e creatività (il terzo poi … si sa che ho un debole per i gatti di biblioteca e per le amicizie gattose).
Casa della Conoscenza
Originali, divertenti e sorprendenti i bookface della Casa della Conoscenza Biblioteca C. Pavese di Casalecchio di Reno (Bo) a cui è dedicato il post: I social della Casa della Conoscenza: non solo #bookfacefriday e dove ne ho riportato alcuni di qualche mese fa. Un piccolo “assaggio” qui sotto e il consiglio di visitare pagina Facebook e profilo Instagram.
Trisi di Lugo, Planettiana di Jesi e Tilane
Da vedere anche il bookface della Biblioteca Trisi di Lugo dedicato al libro di Donatella Di Pietrantonio.
Tocca ora alla Biblioteca Planettiana di Jesi, con due bookface: il primo dedicato al libro di Nicoletta Verna e il secondo a “Come l’arancio amaro”.
Da citare anche i bookface di Tilane : tre esempi molto, molto cool …
Bookface: piccole gemme dal … “passato”
Una carrellata di esempi, tutti molto ben fatti e gradevolissimi, è contenuta nell’ebook Un anno di bookface (download free, qui). A cura di Paola Denunzio e Stefania D’Urso, Università degli Studi di Napoli Federico II – CAB – Centro di Ateneo per le Biblioteche «Roberto Pettorino». Pubblicato il 19 maggio 2022 da Federico II University Press.
Qui sotto un piccolo “assaggio” dalla pubblicazione. Bellissimo, a mio parere, il bookface centrale. Evidenzio anche, come elemento ulteriore, che sotto ogni fotografia, è riportata una citazione dal testo proposto.
Sempre molto bella anche se ormai con qualche anno di età (è stata realizzata nel 2020) questa “interpretazione cinematografica” del bookface. Per e con i bibliotecari della biblioteca pubblica di Erlangen City (Stadtbibliothek Erlangen). Il video, pubblicato su Vimeo, è stato realizzato dal film-maker Jacco Kliesch che racconta l’attenzione ad allineare “accuratamente volti, oggetti e parti del corpo, cercando ogni volta di creare una perfetta fusione di vita e arte“.
Carinissimo il video che riassume i bookface 2022 della Biblioteca Monza Cederna: da vedere !!! Ci dice Elisabetta Salvioni che “è stata una delle iniziative più divertenti che abbiamo realizzato coinvolgendo gli utenti perfino nella realizzazione del video“.
Molto belli anche i bookface della Biblioteca di Segrate: eccoli qui, insieme ai divertenti back stage!