Comunicare l’archivio (nei social): l’Archivio di Stato di Napoli

Il mio primo incontro con i social dell’Archivio di Stato di Napoli risale ormai a 3 anni fa. Stavo preparando il mio intervento “Patrimonio archivistico e librario e nuove strategie di marketing (digitale): come ripensare la comunicazione” per il Convegno AICRAB del 28 febbraio 2020, a Napoli. Avevo bisogno di qualche esperienza di istituzioni archivistiche e così mi è venuto spontaneo consultare anche i social dell’Archivio di Stato di Napoli. Un scoperta piacevole e l’inizio di una frequentazione che continua ancora oggi.

Pagina Facebook

La pagina Facebook è curata, equilibrata, connotata da una linea narrativa che trasmette la sensazione (positiva) di non essere improvvisata. La gestione dei social, infatti, come è noto, non deve essere lasciata alla creatività del momento ma seguire un piano editoriale nel quale si definisce quando e cosa postare. E la pagina dell’Archivio di Stato di Napoli trasmette proprio questa rassicurante organizzazione dei contenuti.

Eventi e iniziative si alternano, infatti, ad altri contenuti e non trasformano la pagina in una bacheca di annunci. Un ruolo importante è riservato al patrimonio che viene mostrato e condiviso. Protagonista è anche il palazzo, le sue sale (una per tutte, la Sala Filangieri, qui in occasione della Conferenza sui “Giocattoli del commissario Ricciardi“), l’atrio monumentale (uno splendido post dedicato al #bluemonday), il chiostro interno, …

E quando meno te lo aspetti, intanto che scorri i post incontri qualcosa di stupefacente come questa foto di Enza Natoli.

Archivio di Stato di Napoli
Il post originale

Spesso le istituzioni culturali (quelle archiviste in particolare, ma anche le biblioteche) hanno difficoltà a raccontarsi in modo chiaro e fluido. Il linguaggio adottato è “troppo” scientifico e l’uso di termini specialistici finisce per tagliare fuori interi settori di pubblici. In questo caso, invece, si apprezza lo sforzo di usare un linguaggio “comprensibile” anche da parte di pubblici più ampi e differenziati.

L’archivio di Stato di Napoli ha modi eleganti e garbati. I contenuti sono sapientemente alternati agli splendidi materiali che rendono unico il suo patrimonio. Un modo che sottolinea la sua autorevolezza istituzionale e fa trasparire la competenza scientifica.

Profilo Instagram

In linea con la pagine FB, il profilo Instagram. Anche in questo caso, ampio spazio al patrimonio, inframezzandolo con post di eventi, incontri (ad esempio questo è quello con Alessandro Preziosi, e questo è con Carlo Verdone), trasmissioni televisive (ecco il servizio dedicato alla Fiera dei Balocchi) o dedicati ai lavori di restauro (un esempio è la foto del restauro della “Carta lapidaria” necessario per togliere le macchie di ossido e qualche ruga di troppo). C’è spazio anche qui per qualche meravigliosa fotografia della città o del profilo suggestivo del Vesuvio. E poi ci sono le mostre come, ad esempio, la recente “Fiera dei Balocchi” o i contest come quello dedicato a San Valentino (veramente delizioso).

Archivio di Stato di Napoli
Il post, il video dell’incontro-convegno del 14 febbraio 2023

Il podacast delle lettere vincitrici scelte dalla giuria durante l’evento lo troviamo in un post Facebook, consigliatissimo.

Questi esempi ci mostrano come i social dell’Archivio di Stato di Napoli siano ambienti digitali caldi e accoglienti. Luoghi di incontro, di conoscenza, di studio. Dai contenuti e dallo stile inconfondibile attraverso i quali l’archivio diventa veramente, la “casa delle storie”.

La comunicazione sui social è solo una piccola parte dell’attività svolta e testimoniata dall’Archivio di Stato di Napoli: una vera fucina di idee, di iniziative, di collaborazioni, di interazioni, di idee originali e creative, di impegno continuo e concreto nella diffusione della conoscenza, di passione nel portare avanti una bellissima conversazione con tutti noi, cittadini dei mondi digitali e fisici.


Aggiornamento del post originale del 1 marzo 2020Immagine di copertina di Giuseppe Guida