Il concetto di Content Pillars (pilastri di contenuto) è ampiamente utilizzato nel contesto del content marketing. L’idea alla base dei Content Pillars affonda le radici nelle teorie di marketing e comunicazione che risalgono a decenni fa, specialmente in riferimento a concetti di segmentazione e tematiche centrali nella creazione di contenuti. Molti sono gli autori che negli anni hanno approfondito questo tema. Negli anni, diversi esperti di marketing hanno approfondito e sviluppato questo concetto. Ma oggi, nell’era dell’AI e dei contenuti digitali sempre più fluidi e interattivi, ha ancora senso parlare di Content Pillars? Dobbiamo forse ripensare il concetto per renderlo più attuale e utile?
Content Pillars: un concetto utile o solo etichette?
In teoria, i Content Pillars sono i macro-temi che servono a dare struttura a una strategia di contenuti. In pratica, sono argomenti, temi, elementi rispetto ai quali sviluppare la comunicazione. Facciamo un esempio pratico: quali potrebbero essere alcuni “pilastri” tematici nella comunicazione della biblioteca? Iniziamo con la Promozione della lettura (consigli di libri, recensioni, sfide di lettura, …), poi ci sono gli Eventi (presentazioni di autori, laboratori, club del libro, …). Altri pilastri sono la formazione e qui rientra un ampio spettro di attività che spazia dalle guide all’uso della biblioteca agli sportelli formativi digitali, l’ambito delle collaborazioni (progetti con scuole, volontariato, …) e la creazione e gestione della community di utenti.
Il punto è che una suddivisione di questo tipo, al di là del fatto che nell’esempio non è esaustiva, può risultare rigida se non viene adattata e resa interattiva. Ed è qui che entra in gioco la vera sfida: trasformare questi contenuti da “pilastri” a ecosistemi dinamici.
Come rendere i Content Pillars più attuali?
Oggi il mondo digitale richiede adattabilità, personalizzazione e interazione. Quindi, come possiamo innovare l’approccio “tradizionale”?
1. Pensarli come percorsi, non come categorie. Invece di considerarli come una sorta di “contenitori rigidi”, possiamo trasformarli in esperienze fluide, dove il pubblico si muove liberamente tra i contenuti, creando il proprio percorso di scoperta.
2. Coinvolgere la community e creare contenuti partecipativi. Oggi le persone non vogliono solo leggere contenuti, ma contribuire, commentare, condividere e co-creare. Un’idea potrebbe essere trasformare il Content Pillars “community” in spazio di discussione aperta, dove il pubblico può proporre temi, scrivere recensioni o partecipare ad attività interattive.
3. Adottare una logica dinamica e aggiornata. I Content Pillars non devono essere scolpiti nella pietra! Possono evolversi nel tempo in base a ciò che funziona meglio, grazie ai dati e al feedback degli utenti.
Ma perché è così importante adattare i content pillars all’era digitale?
I vantaggi sono molteplici. Prima di tutto, garantiscono la coerenza della proposta bibliotecaria. Con la sovrabbondanza di informazioni e la frammentazione dei canali, aiutano a mantenere una narrazione coerente e riconoscibile. Un altro vantaggio è che possono contribuire a fidelizzare il pubblico, concentrandosi su temi rilevanti e di valore. Inoltre, sono adattabili ai cambiamenti, evolvendo nel tempo per rispondere alle necessità in continuo mutamento e alle nuove tendenze. La chiave è essere flessibili e aggiornare i pilastri in base alle esigenze del pubblico e agli obiettivi della biblioteca.
Infine, un aspetto più tecnico: SEO. I Content Pillars possono supportare il posizionamento nei motori di ricerca. Concentrarsi su argomenti specifici aumenta la probabilità di essere trovati da persone interessate a quei temi.
Quindi, sono superati o ancora utili?
La verità sta nel mezzo. Se li consideriamo come rigide categorie, allora sì, sono superati. Ma se li pensiamo come strumenti flessibili, capaci di evolversi e adattarsi ai nuovi linguaggi digitali, possono diventare un supporto interessante per una migliore comunicazione. Non si tratta di incasellare i contenuti in categorie rigide, ma di costruire connessioni, generare valore e rendere le informazioni più accessibili, coinvolgenti e utili per il pubblico di oggi.
L’immagine di copertina è creata da ChatGPT – DALL E.