Quando Bill Gates scrisse l’articolo del 1 marzo 1996 dal titolo “Content is King” probabilmente non immaginava quanto questa affermazione avrebbe resistito nel tempo. Nel 1996 eravamo agli albori della rete (qui un mio ricordo-testimonianza di quegli anni) e strumenti e dinamiche di comunicazione erano ancora artigianali ma Gates aveva perfettamente compreso come il contenuto sia uno degli elementi fondamentali della rete per chiunque operi al suo interno. Oggi, quasi tre decenni dopo, ci troviamo non solo a confermare questa verità, ma a espanderla. Il contenuto non è più semplicemente “re” ma un ecosistema complesso che coinvolge pubblici, istituzioni, brand, …
Contenuti e conversazioni
Nel mondo delle biblioteche, parlare di contenuto significa andare oltre la mera creazione e distribuzione di testi, immagini, video, podcast, … Il contenuto, per la biblioteca, non è solo ciò che si produce, ma è ciò che si condivide attraverso una narrazione coerente e coinvolgente.
Ogni biblioteca, proprio perché ascolta e interpreta le necessità dei suoi pubblici, è in grado di creare una conversazione in linea con le aspettative e le esigenze. Infatti, i contenuti di qualità facilitano il processo di avvicinamento dei pubblici ad uno specifico servizio di interesse e, più in generale, alla biblioteca. Non solo, hanno anche un ruolo nel processo di consolidamento del branding della biblioteca perché agiscono su brand awareness (notorietà del brand) e sulla brand loyalty (fedeltà al brand).
Proprio per questo ruolo strategico, i contenuti proposti devono essere correttamente calibrati in funzione delle tipologie di pubblici a cui sono proposti.
Pubblici
La strada è quella di lavorare sulle user personas, sulle loro caratteristiche, aspettative, desideri, bisogni, … Con un processo di aggiornamento che non può essere episodico: i pubblici vanno ascoltati e studiati con continuità.
Così come con continuità occorre raccogliere indicazioni sulla capacità del nostro contenuto di incontrare o meno il favore dei nostri pubblici. Un esempio interessante sono i social e il livello di interazione registrato. Infatti, posso avere una pagina o un profilo bellissimi dal punto per immagini o video e testi sintatticamente perfetti ma quello che conta sono i commenti, le condivisioni, le interazioni. Se la pagina o il profilo hanno un engagement-rate basso significa che non si sono create le condizioni per una conversazione con i miei pubblici. Al contrario, un profilo social ricco di interazioni è anche la testimonianza di una strategia di comunicazione di successo.
I canali
Sono lo strumento attraverso cui quel messaggio raggiunge l’audience e la cui pluralità (social media, email, siti web, canali analogici, …) concorre a diffondere il messaggio della biblioteca. La sfida sta nel garantire che, nonostante la loro diversità, il messaggio resti coerente con le scelte strategiche.
I canali di distribuzione sono i mezzi attraverso cui i contenuti vengono diffusi. Possono essere sia fisici (come volantini, poster o eventi in sede) che digitali (social media, siti web, newsletter, podcast, ecc.). La scelta dei canali dipende dal target di riferimento, dai loro comportamenti e preferenze, oltre che dagli obiettivi specifici dell’iniziativa di comunicazione.
Un contenuto di qualità, diffuso attraverso canali inappropriati o mal gestiti, rischia di perdere parte del suo potenziale impatto. Di conseguenza, la combinazione strategica di contenuti di valore e canali efficaci è essenziale per amplificare il messaggio e raggiungere il pubblico desiderato.
Contenuti, elementi comuni e qualche esempio
I contenuti, come già detto, sono molti e di tipologie molto diverse fra loro: dai post ai video, dai podcast alle immagini, eccetera. Gli elementi comuni, indipendentemente dal canale e dalla tipologia sono:
- la capacità di comunicare correttamente il contenuto
- informare ma nello stesso tempo creare una suggestione per chi legge, guarda, ascolta
- garantire una user experience positiva
- calibrare bene il contenuto in funzione del canale utilizzato.
Per i testi è indispensabile adottare tecniche e indicazioni della scrittura (per il web) e della SEO (per renderci visibili e comprensibili a Google). La nostra attenzione deve essere massima su quanto scriviamo all’interno dei diversi contenuti. Consiglio di dare un’occhiata al post: “Ma poi ci leggono? Spunti e riflessioni sui nostri testi“
A questo si aggiunge un pizzico di creatività quando prepariamo un’immagine (uno, due, tre, quattro esempi) o un post in cui promuoviamo un nuovo GDL. Veramente tantissimi gli esempi che si trovano. ovviamente, nella categoria Comunicazione multicanale. Fondamentale, il PED multicanale.
Guardati tutti ? 👏👏 Contenuti e biblioteche … una intesa vincente (e chi ne ha mai dubitato) !!