Corso CSbiblio: Nuoro e le sue biblioteche, “piccoli” tesori

Il 7 e 9 luglio 2020, li ho dedicati al Corso organizzato per CSbiblio, la cooperativa Servizi bibliotecari che ha sede istituzionale a Nuoro. Al corso hanno partecipato colleghi prevalentemente della provincia di Nuoro con qualche eccezione come, ad esempio, una piccola rappresentanza di colleghi della MEM di Cagliari.

I corsi in presenza: il vantaggio di un abbraccio

Ogni corso ha una sua particolarità perché permette di incontrare esperienze, situazioni geografiche, storiche, organizzative molto diverse fra loro. Certo i corsi in presenza hanno il contatto fisico con la biblioteca, le sue sale, la città che la ospita. Hanno lo scambio di un sorriso e di un abbraccio, il momento in cui mangi qualcosa di tipico e scherzi davanti ad un dolce insieme ai colleghi. E per un attimo, lungo quanto il corso, ti sembra quasi di essere parte di quella comunità.

I corsi online: incontri altrimenti impossibili

I corsi online però hanno altri aspetti che possono stupire: si stanno dimostrando quasi più interessanti dei corsi in presenza, perché permettono di conoscere colleghi che molto difficilmente sarebbe stato possibile incontrare. Per me, ad esempio, la Sardegna è inavvicinabile: fino a quando non riuscirò a risalire su un aereo o su un traghetto. E allora, grazie ai corsi online, ho potuto incontrare “pezzetti di Sardegna”. Ed è stato un incontro straordinario.

Straordinario non tanto per le grandi strutture bibliotecarie che hanno partecipato al corso come, appunto, la MEM di Cagliari o la Biblioteca Satta di Nuoro. Le conoscevo, ne avevo sentito parlare, sapevo dell’impegno, in particolare della Satta, di dare una forte spinta all’innovazione e al cambiamento. Sono biblioteche “grandi”, famose, organizzate per fornire servizi a territori ampi e con una popolazione di cittadini numericamente significativa oltre che molto articolata.

La scoperta delle piccole biblioteche

In questo post, però, voglio parlare delle altre. Di quelle biblioteche piccole che ho scoperto cammin facendo. Vorrei ricordare Lodè e i suoi 1600 abitanti (è sua la fotografia di copertina – credits), Irgòli (ho messo l’accento giusto !!) che di abitanti ne ha 2200, Orotelli che ai 2000 fa fatica ad arrivarci, Loculi (Lòcula in sardo) con quasi 600 (sì non mi sono sbagliata, 600 abitanti). E mi fermo a questo elenco parziale. Ho scoperto un mondo straordinario, fatto di biblioteche piccole, piccolissime. Collocate, insieme alle altre case, nelle piane o sulle sommità di piccole colline. Presenze forti, punti di riferimento per i loro cittadini. D’accordo, la popolazione degli utenti è prevalentemente bambini/ragazzi e adulti “attempati”. E allora? Se non ci fossero vorrei vedere come farebbero senza la loro presenza !! Piccole ma con la voglia di rinnovarsi, di aumentare il numero di utenti, di incontrare nuovi pubblici.

Alcuni commenti

Mi hanno particolarmente colpito i commenti che alcuni colleghi hanno scritto nel questionario di valutazione del corso e che riporto, ovviamente per privacy senza esplicitarne l’autore.

Consumatori di cultura

Mi ha colpito il concetto, forse un po’ forte, di “consumatore di cultura”. Non avevo mai pensato a questo termine, ma credo che definisca bene il mio rapporto e quello di molti utenti nei confronti dei libri e dei servizi offerti dalla biblioteca.
Prima di adesso i termini “marketing” e “biblioteca” non credevo potessero essere inseriti nella stessa frase, ma dopo oggi mi devo ricredere. Perché, anche se non ci avevo mai pensato prima, la biblioteca ha la necessità di un approccio strategico al mondo contemporaneo. Il digitale è ormai così insito nelle nostre vite che nemmeno ce ne accorgiamo, però trovo che ci siano ancora numerose falle nella sua applicazione nel mondo delle biblioteche.

Diffidenze verso il digitale

Nella piccolissima realtà in cui lavoro trovo naturale analizzare il contesto in cui si inseriscono i servizi della biblioteca. Già prima, ma in particolar modo durante il periodo di chiusura a causa del lockdown, ho percepito come in questa realtà sia ancora presente una certa diffidenza nei riguardi delle innovazioni digitali. Credo di avere una percezione amplificata di questo deficit perché […] mi trovo ad avere un contatto molto stretto con il mondo di internet e dei social network. Credo perciò che questo corso sia di fondamentale importanza per impostare la giusta strategia di lavoro. È necessario che la biblioteca vada a passo coi tempi ed è importante la creazione di una biblioteca digitale e competitiva.

Anche il digitale può favorire l’incontro

Non avevo aspettative perché sul marketing digitale non ho molte conoscenze.Sono stata entusiasta su tutto perché le mie paure quando si parla di tecnologia , di strumenti tecnologici, dell’uso dei media per la comunicazione, è che si perda di vista l’aspetto più importante, che è quello della relazione fisica, dell’incontro fisico. In questa giornata invece ho avuto conferma della centralità dell’incontro e dello scambio umano e ho rivalutato l’aiuto che in questo incontro possono fornire gli strumenti digitali. E’ stata una mattinata veramente interessante, perché mi ha dato conferma della necessità delle riflessioni che quotidianamente mi faccio mentre svolgo questo splendido lavoro.

Il “patto” con il nostro target

Il corso affronta tematiche molto importanti e problematiche certamente non più eludibili per la gestione di una biblioteca moderna. Il concetto di biblioteca digitale è spesso misconosciuto da molti di noi. La situazione attuale ci pone domande a cui occorre dare risposte più che mai concrete, pur nella “immaterialità” del digitale. Gli argomenti affrontati offrono una panoramica molto utile nell’ambito della comunicazione e del marketing digitale/umanistico. La costruzione di un nuovo rapporto o se vogliamo di un “patto” vero e proprio con il nostro target passa per questo momento storico. Occasione che, come dicevi giustamente tu, dobbiamo cogliere.

Cosa mi lascia il Corso di Nuoro?

Come tutti i corsi, prima di tutto la nostalgia di aver già lasciato i colleghi e la soddisfazione di averli conosciuti. A questo si aggiungono lo stupore per la loro scoperta e la convinzione profonda che riusciranno a raggiungere i loro obiettivi. Senza paura, con una grinta e una determinazione che non li fermerà davanti alle difficoltà. Sono o non sono, queste biblioteche e i bibliotecari, tesori da scoprire?

Un grazie speciale a Francesca.