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Uno spazio elastico: Viviana Vitari e il coworking in biblioteca

coworking (co-working) s. m. inv. Attività di lavoro caratterizzata dalla compresenza in uno spazio fisico condiviso di più liberi professionisti che collaborano tra di loro anche in remoto, mettendo reciprocamente a disposizione le proprie competenze specifiche; in senso concreto, lo spazio fisico da condividere con altre persone per condurre un’attività lavorativa improntata alla collaborazione. Treccani

Ho fino ad oggi associato in modo rigido il concetto di coworking al settore privato: freelance, start up e spazi di accoglienza per piccole realtà. Una galassia viva e interessantissima, ma distante anni luce dal mondo delle biblioteche. E invece no. Viviana Vitari nel suo “Come fare coworking in biblioteca ci invita a guardare il coworking con occhi diversi perché “ci sono messaggi che si concretano non tanto in base al supporto o al formato, ma nel filo invisibile delle relazioni: un filo che si lega al contesto, alle sue proprietà e alle conseguenti infrastrutture.”

La guida di Viviana, uscita in giugno 2020 per la collana Library Toobox di Editrice Bibliografica, ci offre una lettura originale e piacevole di questo incontro biblioteca – coworking. Incontro che è anche di tipo educativo oltre che basato sui principi organizzativi della collaborazione e condivisione. Una condivisione che va oltre gli aspetti logistici e coinvolge la conoscenza.

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Il coworking come ecosistema sociale

Il coworking viene descritto come “una modalità adatta a qualsiasi età la cui organizzazione stimola, oltre che il tessuto sociale, anche il soggetto stesso che ne è partecipe“, coinvolge il ruolo sociale della biblioteca in quanto anche con il coworking, secondo l’autrice, diventa “vettore di innovazione e accrescimento di saperi“.

Superando i limiti del concetto di spazi funzionali al lavoro, il coworking non è solo ambiente di apprendimento e di lavoro insieme ma contribuisce a creare un “ecosistema sociale“. Un ecosistema in cui si intrecciano esperienze e percorsi personali. Ecco perché viene visto come “spazio elastico” e, riprendendo il concetto di spazi eterotopici di M. Foucault, “come relazione che promuove condivisione e apprendimento“.

La biblioteca come città invisibile

Certamente suggestiva è questa visione che l’autrice disegna della biblioteca, come nuova città invisibile fra le città di Italo Calvino: “Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni di un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi”. Calvino, 1983, Columbia University,NY.

E quindi per Viviana, la “biblioteca si aggiunge alle città invisibili. Nella sua arte combinatoria fra risorse e relazioni, nella sua scomposizione e trasformazione è utopica e reale, perché con la sua creatività dimora più vicina al cittadino. Sia fisicamente che empaticamente“.

Una città invisibile che crea le condizioni per la partecipazione, la scoperta, l’esperienza, la creatività. Ma queste 4 attività, altro non sono che le attività legate ai 4 spazi della biblioteca descritti dai docenti dell’Università di Copenaghen. Sono, quindi, andata a rileggere I 4 spazi della biblioteca +1 e mi è venuto spontaneo cercare una collocazione per il coworking che mi sembra si possa collocare fra lo spazio di incontro e quello di apprendimento.

Uno degli spazi di coworking della Biblioteca di Treviolo

Il coworking e gli obiettivi di sviluppo sostenibile

Inoltre, se consideriamo ” i 17 punti dell’agenda 2030 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, il coworking ne attraversa almeno sette: promozione del benessere, educazione di qualità, crescita, economica inclusiva, innovazione, città e comunità sostenibili, riduzione e i consumi, rilancio di nuove forme di partenariato.” Siamo, quindi, davanti ad un fenomeno quanto mai interessante e ricco di potenzialità.

Case studies

Sono diversi (e molto interessanti) i case studies presentati da Viviana: da Brisbane al Pertini di Cinisello, al sistema bibliotecario di Milano. Giovanni Mojoli (la sua esperienza con i makerslab all’interno del CSBNO è testimoniata in Come facilitare l’incontro con i pubblici della biblioteca e in questo post) ne “preconizza potenzialità ancora tutte da esplorare“.

Le parole di Lankes

In chiusura non posso che condividere la conclusioni di Viviana che riprende le parole di David Lankes e invita a ricollocarsi “nello spirito di una biblioteca innovativa. Fisica o virtuale che sia, la sua grandezza sta [ndr infatti] nel coltivare ambienti di Neighbors not users, members not customers, partners not patrons“. (R. David Lankes, Congrès des professionnel de l’information, Montreal, Canada, 2019).

Aggiornamento agosto 2021

Era il 9 agosto 2005 quando fu fondato a San Francisco il primo spazio-coworking: il San Francisco Coworking Space. Per questo è il 9 agosto la giornata internazionale del Coworking e il 9 agosto 2021 è la prima Giornata Nazionale AIB del coworking in biblioteca. Giornata patrocinata da ANCI Lombardia con il sostegno dell’Associazione Italiana Biblioteche, EPALE, Forum del libro, Editrice Bibliografica et al. A sostegno di questa iniziativa, un interessantissimo articolo di Viviana pubblicato nel blog di EPALE che rappresenta un ideale ponte con il libro e con le nuove iniziative dedicate a questo tema.

Suggestivo e coinvolgente il video (realizzato sempre da EPALE), richiamato dall’articolo di Viviana e scaricabile anche da YouTube. Video nel quale ci sono poche ma efficaci parole di commento, scritte sempre da Viviana e lette da colleghi bibliotecari: “sono in cerca di un luogo che faccia di me una persona imperfetta. È lì che sto bene. Coworking in biblioteca, perché no?

Aggiornamento agosto 2022

Continua il percorso esperienziale del coworking in biblioteca, accompagnato, in particolare, dal lavoro svolto dal Gruppo di studio e di lavoro sul coworking di AIB coordinato da Viviana Vitari. Le tappe principali, illustrate in occasione della Seconda giornata nazionale AIB del coworking in biblioteca (9 agosto 2022):

  • Giugno 2020: uscita del volume Come fare coworking in biblioteca,
  • 9 Agosto 2021: Prima giornata nazionale AIB del coworking in biblioteca
  • 9 Marzo 2022: costituzione del Gruppo di studio e di lavoro sul coworking
  • 22 Luglio 2022: “Modelli GREEN e wikidata per l’ambiente di lavoro” relazione al convegno IFLA WLIC 2022 a Cork
  • 9 agosto 2022: Seconda giornata nazionale AIB con un nuovo video-promo.

Aggiornamento agosto 2023

Per la terza giornata del coworking in biblioteca, tenutasi il 9 agosto 2023, un nuovo video. Questa volta è un’intervista doppia con due utenti un po’ particolari, il signor coworker e la signora AI. Da non perdere: QUI.

Aggiornamento luglio 2024

Il 9 Agosto 2024 ricorre la Giornata Nazionale del Coworking in Biblioteca riconosciuta e promossa da AIB per sottolineare l’impatto del coworking come risposta delle biblioteche ai bisogni del mondo dei lavoratori. Per il quarto anno, il Gruppo di studio e di lavoro sul coworking ha realizzato un video (da vedere qui) dedicato alla workation. La pratica che lega in un’unica soluzione lavoro e vacanze, secondo i dati ISTAT, sta avendo forte presa anche sul territorio Italiano ed è stata per questo oggetto di ricerca e studio.” Tratto dalla sezione AIB dedicata al coworking

IN EVIDENZA: primo comune d’Italia che calendarizza il kick off di un progetto di coworking appositamente nella giornata del 9 agosto 2024. Tutte le info, qui


Le due immagini (copertina e post) sono della Biblioteca Comunale “Lanfranco de Albengo” di Treviolo di cui è responsabile Viviana Vitari.