Grignasco, provincia di Novara. Adagiato in una piccola conca tra poggi boscosi, sulle rive della Sesia, è oggi un centro che da una storia industriale (mobilifici, industria tessile, lavorazione di vetri e cristalli, …) si sta trasformando in un riferimento viti-vinicolo e turistico. Confesso che sono andata a leggere Wikipedia e la sezione Turismo della Provincia di Novara, perché non lo conoscevo. Non sapevo niente di Grignasco (e quindi neppure della biblioteca comunale) fino a quando ho incontrato Simona Sarasino grazie al gruppo di lavoro che ho coordinato per la realizzazione del panel Intersezioni AI per il 30° Convegno Stelline. E come spesso accade in circostanze simili, si scoprono scenari veramente interessanti. Grazie, quindi a Simona, direttrice della biblioteca, che ci racconta un’esperienza e una realtà che vale la pena di conoscere.
La Biblioteca Comunale Società Operaia di Grignasco e le biblioteche di trincea
Cosa significa essere una biblioteca di trincea?
Quando sei una biblioteca piccola, in un territorio culturalmente marginale, senza un sistema di riferimento, isolata, ma non vuoi cedere nessuna delle posizioni che, a fatica, ti sei conquistata… forse non lo sai, ma sei una biblioteca di trincea.
Questo noi siamo…
Grignasco è un piccolo comune di circa 4.300 abitanti. Pedemontano. Lontano dai grandi centri urbani. La storia della sua biblioteca sembra una favola. Fondata nel 1919 dalla locale Società Operaia di Mutuo Soccorso; acquisita nel 1965 del Comune. Nel 1969 viene insediata in una nuova sede: bella, moderna, esemplare, al centro del Paese. Punto d’orgoglio della comunità.
Poi, nel 2017, la chiusura dell’edificio per problemi di agibilità.
La Biblioteca viene trasferita all’interno delle scuole: spazi più ampli, una maggiore integrazione con gli alunni e la promessa di investire nel servizio. Ma anche un forte trauma per la comunità, scissa, tra petizioni e rimostranze, per aver perso la propria biblioteca “cittadina”.
Eppure…
Eppure, da quel momento, inizia il percorso diverso, ibridato, imprevisto, incerto e non lineare di una biblioteca di trincea.
La Biblioteca Comunale Società Operaia si trasforma, da “pura” biblioteca civica, in qualcosa di diverso, come prima permeabile alla propria comunità, ma, in più, fortemente simbiotica con il mondo scolastico, con accessi continui delle classi e visite estemporanee degli alunni.
Innegabilmente molte sono state (e sono tuttora) le criticità di questa ricollocazione, ma altrettante le potenzialità inesplorate.
Perché, in effetti, la biblioteca, nella sua colorata imperfezione, tipica di un piccolo paese, trasmette a tutti un informale senso di ospitalità ed accoglienza. E la vicinanza con il mondo scolastico favorisce un’atmosfera giovane, l’interscambio continuo con i ragazzi e l’esplorazione dei loro interessi.

Se è vero che la decontestualizzazione della biblioteca originaria ha, in una certa misura, “desacralizzato” l’istituzione, l’ha tuttavia costretta a ripensare la propria identità, spostando l’attenzione dal mondo dei libri, alle persone. La biblioteca ha dovuto riflettere su di sé, sulle proprie origini e ruolo, su come proiettare nel futuro l’antica vocazione “Operaia”, rivendicata comunque con orgoglio.
Ed ecco dunque la nuova lettura: Operaia nel senso di “Operosa, Laboratoriale, Sperimentale”.
Perché il grande vantaggio di una piccola biblioteca di trincea è che il resto del mondo non si accorge di lei e questo consente di sperimentare ibridazioni, esperienze, alleanze, linee comunicative ed “avventure” in totale libertà. Di dare sfogo alla creatività ed all’elemento ludico senza il timore di fallire o di essere giudicati. Anzi, proprio l’errore diventa essenziale alla riflessione e punto di partenza per nuove sperimentazioni.
Questo, forse, il vero punto di forza, oltre alla volontà di coinvolgere attivamente la comunità locale ed i singoli cittadini: baristi, addestratori di cani, educatori, esperti di giardinaggio, fumettisti e numerose altre professionalità, talora impreviste in un contesto di biblioteca tradizionale.
Di qui la nascita di un nuovo brand comunicativo, nel quale gli ingranaggi, rappresentati a colori vivaci, evocano il lavoro degli operai, ma anche le “rotelle” di una mente attiva. E la realizzazione di molteplici progettualità laboratoriali, con l’unica esigenza di conciliare la crescita personale al divertimento ed alla convivialità. Solo per citare alcune esperienze: Cyber Orizzonti, dedicata la mondo digitale, GameLab per i giochi da tavolo e di ruolo, ArtLab per tutto ciò che è artistico (mostre, corsi, “vernissage” per bambini), laboratori di scrittura.
La strada sicuramente è ancora lunga e molto c’è da costruire. Ma proprio questa è la cosa bella delle piccole biblioteche di trincea: c’è molto da costruire.
Riferimenti della Biblioteca Comunale Società Operaia di Grignasco: Facebook Instagram Sito
Copyright: il testo è di Simona Sarasino (a parte la mia introduzione, in blu). Le foto di copertina sono tratte da Wikipedia e dalla pagina Facebook della biblioteca (il post usato). Le due foto finali sono della Biblioteca, messe a disposizione da Simona Sarasino. Tutti i diritti di testo e immagini, sono riservati.