Sono diverse le piattaforme di intelligenza artificiale (a pagamento e gratuite) che consentono la generazione di immagini (AI text-to-image). Ho provato alcune applicazioni (gratuite) per cercare di rispondere alla domanda: ma questi strumenti, in biblioteca, possono essere utili? Non sostituiscono certo le fotografie degli spazi della biblioteca o quelle che hanno come soggetti i nostri utenti. A un primo esame si possono considerare alle stregua delle immagini gratis (qui alcune riflessioni sul tema) ma in realtà aprono nuovi scenari. Quello che accomuna l’uso di tutte le piattaforme è il prompt. In sintesi, l’insieme di istruzioni che vengono fornite all’AI per consentirle di generare l’output richiesto. Fondamentale è la capacità di essere chiari, sintetici e offrire, nello stesso tempo, gli elementi che devono connotare la nostra richiesta e quindi il risultato che ci aspettiamo. Ecco alcuni risultati dei miei test nei quali ho volutamente usato prompt molto semplici.
NightCafe
E’ uno dei grandi nomi nel mondo dei generatori d’arte AI. Di fatto è la risposta gratuita a Midjurney (che è a pagamento). Lo strumento facile da usare, con diverse possibilità a disposizione. Da evidenziare la possibilità di scegliere lo “stile”. Questa app consente di avere una piena rivendicazione del copyright delle foto generate: si è proprietari della creazione, indipendentemente dal fatto che si scelga di renderla pubblica o meno. Nella mia prova il mio prompt t: libri, biblioteca, blu. Due gli stili che ho scelto, le cui differenze sono ben evidenti nell’immagine seguente. Per ciascuna generazione sono state prodotte 4 foto.

DeepAI
Basata su sw open source, offre due linee di funzioni: AI image generator e AI image editor. Vediamo la prima: text-to-image. Fra i possibili stili ho provato il “generatore di loghi”. Da verificare bene, in caso di uso, eventuali regole e limiti legati al copyright. In questo “esercizio” il prompt è: books library blue. Ottenuto il primo risultato (a sinistra nell’immagine riportata), ho aggiunto il termine yellow. Ed eccoli entrambi.

Poi ho cambiato stile mantenendo sempre le stesse parole nel testo (books library blue) e il risultato è l’immagine di copertina (bellissima!!) ottenuta con lo stile: Cyberpunk Generator API.
Canva
Di Canva, strumento conosciutissimo e ricco di funzionalità (molte gratuite) di cui ho parlato anche nel post dedicato alle immagini “gratuite”, ha pochissimo introdotto gli “Strumenti magici“: “tutta la potenza dell’AI in un’unico posto“. Si parte dalla Scrittura magica (con generazione di testi), per passare alla Conversione magica (trasformare un progetto, ad esempio da immagine a documento), all’Animazione magica (che propone/aggiunge a un progetto grafico animazioni), agli Effetti magici che trasforma un elemento grafico in base allo stile che viene fornito in input.

A tutto questo si aggiungono i Contenuti magici da testo a video e da testo a immagine. Ecco un esempio di immagine che ho ottenuto con prompt: autunno libri foglie sfumate e stile “fotografia”.

Canva offre anche : Ritocco magico, Acquisizione magica e Espansione magica.

Conversione magica, Effetti magici, Acquisizione magica, Espansione magica e Animazione magica possono essere utilizzati solo con i piani in abbonamento (senza limiti). Contenuti magici e Scrittura magica sono utilizzabili anche nel piano gratuito ma con limiti di utilizzo “in totale”.
Bing AI
Per completare questa carrellata di test su AI text-to-image, ecco Bing AI, “il tuo copilota basato su intelligenza artificiale per il Web“. Bing AI di Microsoft utilizza DALL-E 3 l’AI capace di generare immagini di qualità da affiancare a ChatGPT. Realizzata da OpenAI, è in grado di costruire immagini partendo dagli input descrittivi degli utenti, utilizzando direttamente ChatGPT. DALL-E 3 è, quindi, l’intelligenza artificiale generativa visuale di OpenAI, mentre ChatGPT costituisce un’intelligenza artificiale testuale. DALL-E 3, rispetto alle versioni precedenti, ha subito un’evoluzione significativa in termini di precisione, fotorealismo e generazione di immagini più creative. Nel mio test ho usato un prompt abbastanza sintetico (creare l’immagine di un archivio in perenne mutamento con un elemento digitale) ma i risultati sono stati decisamente interessanti.

Per il momento mi fermo qui ma ci sono altri test in programma.