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L’eredità digitale del lockdown e poi … l’incontro con l’IA

Cinque anni fa, di questi tempi, eravamo in pieno lockdown a causa della pandemia da Covid-19. Dal 9 marzo al 18 maggio 2020, l’Italia ha vissuto 69 giorni di chiusura. E’ stato un periodo di grande incertezza in cui non sapevamo se le misure adottate sarebbero bastate a contenere il contagio. Come scriveva Charles Dickens, sono stati “tempi difficili”, sospesi e complessi, in cui il Covid-19, invisibile ma pervasivo, ha imposto cambiamenti profondi nelle abitudini, nelle relazioni e negli stili di vita. Di fronte a questa crisi si sono cercati punti di riferimento, riscoperto abitudini perdute, creato cose nuove. Un’esperienza che ha lasciato il segno anche se poi abbiamo cercato velocemente di rimuoverla, come spesso accade con i momenti negativi.

Le biblioteche e le dinamiche dell’emergenza

In quei 69 giorni di lockdown sono tante le iniziative che hanno coinvolto il mondo della cultura e le biblioteche in particolare. In funzione della loro tipologia sono riuscite a mantenere aperto il canale di comunicazione utenti-biblioteche e hanno creato nuove opportunità di interazione. Atenei e pubbliche nella loro diversità, hanno avuto come punto comune la capacità di rafforzare il legame con gli utenti e, nello stesso tempo, il favorire l’incontro con nuovi utenti. Ricordiamo alcuni esempi anche se non sono certo esaustivi.

Gli Atenei

Durante l’emergenza, le biblioteche accademiche hanno concentrato gli sforzi sul potenziamento dell’accesso alle risorse digitali, grazie alla collaborazione con editori e fornitori di contenuti. L‘Università di Bologna, ad esempio, ha ampliato la disponibilità di materiali didattici e di supporto alle lezioni online, integrando in alcuni casi le risorse delle piattaforme di digital lending preesistenti. Questo processo ha rafforzato il ruolo della biblioteca nel supporto alla didattica e alla ricerca. Aprendo anche una riflessione più ampia sulle dinamiche di interazione tra utenti, bibliotecari e sistemi bibliotecari, come evidenziato da Marcella Rognoni di UniGE (a cura di AIB-Liguria).

Biblioteche pubbliche, creatività e innovazione

Le Pubbliche, nel periodo del lockdown, si sono distinte per creatività, freschezza e fantasia. Tre elementi che hanno caratterizzato tante iniziative online che hanno prodotto un’ampia ed eterogenea gamma di materiali digitali. Video, ebook e documenti digitali, fotografie, giochi, … un insieme articolato e ricchissimo da studiare, valorizzare, proteggere.

I video: raccontare e raccontarsi

Le video letture sono state una bellissima iniziativa grazie alla collaborazione AIB -AIE che ha temporaneamente sospeso il copyright per alcuni testi che, quindi sono stati di fatto disponibili.

Un altro esempio sono stati i Laboratori, molto belli quelli delle Biblioteca Manfrediana. Piccoli, deliziosi video, che mostrano, ad esempio, come fare un segnalibro, un piccolo libro, un erbario. Indipendenti dal momento in cui sono stati realizzati, sono veri e propri piccoli gioielli da preservare e da riproporre anche in tempi successivi.

Le Storie da copertina raccolte dalla Biblioteca di San Giorgio di Piano e della MEMO Mediateca Montanari di Fano, hanno visto il coinvolgimento diretto degli utenti. In entrambi i casi si tratta di un gioco/concorso, rivolto alle bambine e ai bambini dalla IV elementare alla III media. Il tema: raccontare la quarantena con piccoli video, usando 40 titoli di libri. Un modo per far condividere emozioni, pensieri, sensazioni di un periodo particolare. Nel caso di San Giorgio di Piano, ecco il bando di concorso e un esempio di video. Questo, invece, è un video scelto fra quelli della Memo (tutti i video #storiedabiblioteca).

Molto interessanti, gli “Inviti alla lettura“. Ecco l’esempio della Biblioteca di Falconara Marittima in cui il protagonista (Michele Cappannari) è il bibliotecario che presenta le proposte di lettura: ascolta/guarda la recensione.

Spazi e patrimoni

Particolarmente suggestivi i video che riprendono spazi delle biblioteca normalmente non accessibili da parte del pubblico: un modo per raccontare anche gli #spazinascosti. Questo video è l’esempio realizzato dall’Archiginnasio di Bologna. E’ il risultato di un merge di tutte le clip pubblicate giorno per giorno nella pagina Facebook della biblioteca durante la chiusura della biblioteca per l’emergenza Covid-19. L’immagine che segue è un fotogramma del video.

L’Archivio di Stato di Napoli propone un video in cui ci racconta la sua storia, ci descrive il patrimonio e ci accompagna in visita nelle stanze. Un altro esempio è quello che riprende contenuti e materiali della mostra organizzata nel 2015. Un esempio di come creare un nuovo “prodotto digitale” a partire da materiali già utilizzati.

Puzzle e giochi

Fra i materiali digitali più creativi (e nuovi), uno spazio speciale lo dedico a puzzle e giochi. Fra gli esempi, i puzzle on line della Biblioteca Comunale di Trento. Menzione speciale a chi ha creato le digital escape room: straordinaria, quella della Biblioteca di Avio costruita sui 7 libri di Harry Potter. Assolutamente da non perdere, se vuoi puoi provare subito!! Molto belli anche gli Escape Books di CSBNO.

Testi: libri, documenti (pdf), testi online,…

Si tratta di una galassia variegata e ricca che comprende proposte e novità legate in qualche modo alla quarantena: testi, racconti, appunti, libri distribuiti in formato digitale, materiale didattico, … Fra gli esempi, i racconti scritti dagli utenti che hanno come tema conduttore la quarantena che poi vengono pubblicati nel sito istituzionale. È il caso di “Racconti dalla quarantena” una raccolta pubblicata in un blog dedicato dal Sistema Bibliotecario Valle dei Mulini.

Corsi (online)

Diversi anche i corsi online che hanno sostituito quelli in presenza e hanno spaziato fra gli argomenti più vari. Da quelli più “tradizionali” a proposte assolutamente creative come questo corso online su Consigli e suggerimenti ecobio-friendly per la cura delle mani a cura del CSBNO.

Podcast e audio

Per finire, non dimentichiamoci dei podcast e dei file audio che, a parte il periodo del lockdown, hanno arricchito le collezioni digitali native. Vorrei ricordare LibroPhonica curata dal team (MC)², ovvero Mariana Martina Costanza e Claudia delle Biblioteche Comunali di Perugia. Come mi segnalava Claudia Cardinali: “in questo periodo di quarantena poi i podcast sono duplicati! Abbiamo realizzato LibroPhonica Special #iorestoacasa, con interviste prima ai bibliotecari delle comunali di Perugia e poi [aprendo virtualmente i portoni delle nostre biblioteche] raggiungendo altre realtà per capire cosa/come altre biblioteche avessero organizzato le attività in questo periodo.” Per accedere alle registrazioni.

Dopo 5 anni

Dopo cinque anni dal lockdown, l’analisi retrospettiva rivela un’eredità digitale complessa e stratificata nel settore bibliotecario. Alcune delle pratiche emergenziali adottate durante il lockdown si sono radicate, trasformandosi in componenti strutturali dei servizi offerti, mentre altre, intrinsecamente legate alla contingenza, sono state gradualmente dismesse. Tuttavia, il bilancio complessivo del lockdown e, in particolare, i materiali digitali generati durante quel periodo creando un impatto positivo, con un’accelerazione nell’adozione di strumenti digitali che ha ampliato l’accessibilità, diversificato il pubblico e generato nuove modalità di interazione tra utenti e istituzioni bibliotecarie.

La multicanalità, alimentata dai social media e da piattaforme digitali emergenti, ha favorito la creazione di spazi di incontro virtuali, spaziando dalla messaggistica istantanea a piattaforme dedicate a webinar ed e-learning. L’ibridazione degli eventi, con la compresenza di modalità in presenza e trasmissioni in diretta, rappresenta oggi una pratica consolidata, così come l’erogazione di formazione online.

In questo scenario, l’introduzione dell’intelligenza artificiale (IA) rappresenta un’evoluzione significativa. A differenza del periodo pandemico, in cui l’IA era ancora in una fase di sviluppo meno avanzata rispetto a oggi ma soprattutto non era ancora diventato uno strumento disponibile per tutti, oggi essa offre potenzialità interessanti per le biblioteche. L’IA può avere vari utilizzi e, per quanto attiene alla mia area di competenza, posso evidenziare l’ottimizzazione della comunicazione e il potenziamento conseguente dei servizi di accesso. L’integrazione di strumenti basati sull’IA, tuttavia, richiede un’attenta valutazione delle implicazioni etiche e delle competenze necessarie per il loro utilizzo efficace. Infatti, abbiamo ancora molta strada da fare.