La guida n.28 della Collana Library Toolbox di Editrice Bibliografica è: “Come fare marketing digitale in biblioteca”
Abstract
Il marketing digitale può essere utile per favorire la comunicazione in rete della biblioteca, dei suoi servizi, del suo patrimonio, delle iniziative che organizza e propone? Prendiamone in considerazione gli elementi principali e valutiamone l’applicabilità sapendo che i suoi effetti non si limitano al digitale, ma facilitano anche l’incontro fisico con la biblioteca. La guida può essere anche l’occasione per riflettere sul rapporto marketing e biblioteca e superare una certa diffidenza nei confronti di strategie e strumenti che, se ben usati, valorizzano il lavoro di mediazione culturale del bibliotecario. E’, quindi, l’inizio di un percorso che ripensa il coinvolgimento dell’utente attraverso un marketing umanistico, strategie digitali e la creazione di una nuova, grande conversazione di cui la biblioteca può e deve essere protagonista.
Recensioni
Annamaria Anelli
“Anna ed io abbiamo parlato del fatto che lei dovesse scrivere un libro su questi temi un paio di anni fa, qui a Torino, nella hall di un albergo, davanti a una tazza di tè caldo. Anna già lo aveva in testa e nel cuore, le serviva solo la spinta di un’amica. E come tutte le donne in gamba e decise, detto fatto. Io lo chiamo il suo librino, perché ha quel meraviglioso formato pochette che ti permette di tenerlo sempre in borsa. Questo librino parla alle biblioteche, spiega come fare marketing, come diventare soggetti di una comunicazione con il cittadino che è la base per riannodare dei fili o per tenderli per la prima volta, se prima non lo si è fatto. La voce di Anna è calma e tranquilla, parla al soggetto al mondo che conosce meglio.
Il cittadino in mezzo
Anna dice soprattutto una cosa: occuparsi di marketing non vuol dire fare cose mirabolanti e difficili, ma iniziare a pensare a tutto quello che può fare una biblioteca con il cittadino “in mezzo”. Esatto, dico in mezzo perché mi ha stufato l’idea del cliente, dell’utente o del cittadino “al centro”. Modo di dire fuffoso e ormai inflazionato. Il cittadino in mezzo – spero che Anna mi perdoni l’intrusione – è il cittadino che hai lì e che devi sempre guardare negli occhi. Una presenza concretissima, a cui attribuire un nome, delle necessità, delle passioni. Solo così, tu biblioteca, puoi intercettare i suoi occhi, offrirgli qualcosa che gli sia utile o anche solo gli riempia qualche ora di piacevole meraviglia.
Varcare la soglia della biblioteca
Nel capitolo dove parla delle fasi dell’inbound marketing delle biblioteche, Anna dice che quando dopo una ricerca su Google una persona clicca sul link della biblioteca è come se ne varcasse fisicamente la soglia. C’è forse ancora qualcuno che pensa che il mondo reale sia solo quello offline? In realtà, Anna parla di marketing in generale e lo fa in modo così semplice e chiaro che il suo librino potrebbe essere usato come un bignami introduttivo per i temi di marketing. Vuoi avvicinarti al tema ma i tomi ti spaventano? Inizia dal librino della Busa. C’è anche un capitolo finale che fornisce dritte molto sensate su come scrivere e non scrivere, con sotto il principio sacrosanto (ditemi dove firmare) che il come è altrettanto importante del cosa. E infine la scrittura di Anna: chiara, semplice, tecnica quanto basta, sempre attenta ad aprire i concetti e a renderli fruibili. Insomma: brava.”
Donata Caselli
Contributo utile ed interessante, nel quale, con linguaggio chiaro e lineare, si parla di modalità con le quali la biblioteca può promuovere i propri servizi tramite siti e social, dell’importanza di farlo in maniera puntuale, attenta e professionale.
Il marketing digitale si può fare (e si deve) anche negli enti pubblici, in modo da intercettare l’utenza, per rispondere ai bisogni che questa ha bisogno di soddisfare.