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Naming: perché scegliere il nome giusto (anche in biblioteca)

Naming, dall’inglese “denominare” è l’attività di marketing dedicata alla scelta del nome più adatto a una marca associata a un prodotto, un servizio, una attività, … Una attenta analisi delle loro caratteristiche, del mercato di riferimento e del target a cui ci si rivolge, contribuisce alla scelta del “nome giusto” e quindi alla definizione di identità e posizionamento. Il naming si riferisce, quindi, alla parte verbale del brand ed è uno dei passaggi più impegnativi del branding. Sono d’accordo con Béatrice Ferrari, quando dice che “è fondamentale perché dura per sempre“.

Per fare naming …

Ci sono regole da seguire che possiamo sintetizzare in:

  1. identificare la proposta di servizio/prodotto (il brand esiste attraverso il suo nome);
  2. differenziarsi. “Pensiamo agli innumerevoli cioccolatini il cui nome è composto dalla radice ‘cioc’ e poi al BACIO® di Perugina. Quale nome resta più impresso e emerge più degli altri? La risposta risulta piuttosto ovvia”;
  3. personalizzare: ogni nome ha una sua sonorità, una forma linguistica, trasmette un messaggio esplicito e implicito;
  4. facilitare la comunicazione;
  5. essere esportabile: sia nel caso in cui sia un prodotto da commercializzare all’estero che quindi ha la necessità di un nome non solo pronunciabile anche in altre lingue ma che non abbia significati diversi a seconda del paese in cui ci si trova, sia nel caso di servizi o luoghi oggetto di uso o frequentazioni da parte di persone provenienti da altri paesi (è il caso della biblioteca);
  6. essere difendibile legalmente, cioè non devono essere presenti problemi di trademark (registrazione del marchio da parte di altri) e che, quindi, sia libero da vincoli;
  7. fidelizzare i pubblici (il nome è l’elemento che trasmette continuità nel tempo, contiene il passato e il futuro). Nel tempo, infatti, possono cambiare font, payoff e persino il logo può essere oggetto di interventi di ammodernamento ma il nome deve essere al di là del tempo.” Cit. da A.Busa “Come fare branding in biblioteca

Esempi e categorie

  • Nomi descrittivi: sono auto-esplicativi, didascalici come, ad esempio, Fatture in cloud, Perlana, Divani&Divani
  • Nomi suggestivi: sono metafore, suggeriscono associazioni o analogie. Un esempio? Bacio, CrikCrok.
  • Nomi di fantasia, creativi, evocativi: non hanno un significato preciso e nascono da situazioni o sensazioni. Ad esempio Kodak. Il suo fondatore ci “confessa”: “la chiamai “Kodak” perché era un nome breve, vigoroso, facile da pronunciare e, per soddisfare le leggi sui marchi depositati, non significava nulla“.
  • Acronimi e sigle: esempi famosi IBM, 3M, … ma anche alcuni grandi musei italiani (ad esempio: MAXXI, MART, …)
  • Nomi dei fondatori: come Ferrari (da Enzo Ferrari), Gucci (da Guccio Gucci), Ralph Lauren, Versace, Roberto Cavalli.
  • Nomi di fondatori e luoghi: IKEA : iniziali del suo fondatore – Ingvar Kamprad – e di Elmtaryd and Agunnaryd, il villaggio dove  è cresciuto.
  • Crasi: ad esempio Skype: è il risultato della crasi fra Sky (cielo) e e-per abbreviazione di Peer-To-Peer. Il risultato è Skyper ma visto che il dominio era già occupato, bastò togliere una “r”.

Quindi, i grandi marchi ci insegnano anche a “giocare” con le lettere, essere creativi, semplici ed essenziali. Ci consigliano di scegliere nomi corti e musicali. E, perché no, anche a sbrigliare la fantasia.

La scelta del nome è, quindi, un momento d’incontro fra creatività e analisi di scenario, fra originalità e chiari obiettivi di utilizzo. La ricerca deve essere accurata, studiata e ben analizzata. Indispensabile è definire molto bene i pubblici e, di conseguenza, analizzare con particolare attenzione e cura le user personas a cui rivolgersi. Fondamentale condivisione e confronto: una fase di brainstorming è utilissima. Mettere insieme osservazioni, competenze, sensibilità, suggerimenti da parte delle diverse persone coinvolte nel progetto (anche con diversi livelli di coinvolgimento professionale) è consigliato.

In biblioteca

Nella maggioranza dei casi, il nome della biblioteca (o dell’istituzione culturale) non è modificabile: è una denominazione formale, storica, … C’è l’indicazione della tipologia istituzionale accompagnata, a volte, anche dal nome della persona a cui è intitolata la biblioteca. Fra le biblioteche dell’università, le denominazioni fanno spesso riferimento ai dipartimenti oppure sono biblioteche di campus. In ogni caso, spesso sono lunghe e complesse. Quindi non ci sono spazi per intervenire sul naming della struttura. Può succedere che siano gli utenti che di fatto intervengono sul nome come accade, ad esempio a Ravenna, con gli studenti che chiamano la Biblioteca Centrale del Campus, il “Corradini” dal nome del palazzo che la ospita. O, nel caso della Biblioteca Civica “Prospero Rendella” di Monopoli (Ba) che per tutti è “La Rendella

Esempi di naming che non usano le denominazioni “classiche” sono il Multiplo (di Cavriago), CUBI (che comprende le biblioteche dell’area a est della Città metropolitana di Milano e della prov. di Monza e Brianza), La Fornace (di Moie di Maiolati Spontini – Ancona). Interessante l’aggiunta, in questo caso, della sigla eFFeMMe23. “eFFeMMe23 è l’acronimo di Fornace e Moie dove il numero 23 rappresenta il numero civico ma anche il 1923, anno in cui la fornace, considerata una delle più importanti delle Marche, produsse il maggiore quantitativo di mattoni con il forno Hoffmann”. (dal sito)

Altri esempi di naming

Non è solo il nome della biblioteca che è oggetto di naming: ci sono molte altre situazioni nelle quali i/le bibliotecar* sono bravissim*. Ecco qualche esempio. Iniziamo da Nati per Leggere: come descrivere con 3 parole un mondo straordinario con un payoff molto efficace: Leggiamo. Crescono, dentro. Poi ci sono le attività svolte in biblioteca, ad esempio SalaBorsa con le sue “Passeggiate fra le storie“. Oppure le rubriche. Come primo esempio alcune delle Biblioteche Comunali di Perugia: Cosa Fare, Libri in Viaggio, Il Thriller, Sentimenti e Passioni, #Storia in Biblioteca, Le Biografie delle BiblioComPG . Deliziose quelle (qui solo alcune) della Bassani di Ferrara

Naming

Gli esempi, in effetti, sono innumerevoli: dalle rubriche alle proposte di lettura, agli incontri in biblioteca, alle iniziative più varie !!

Naming e AI

Oggi con la nuova disponibilità delle GenAI, possiamo pensare di avere un auto nella fase di creazione di nuovi nomi? Direi che ci possiamo provare. Ecco un esempio di creazione di Gemini a fronte di questo prompt: Il contesto è una biblioteca di pubblica lettura. Il tema è proporre una denominazione alle proposte di lettura per l’estate. Ci sono già tante proposte: mare di libri, letture per l’estate, ecc. Prova a creare qualcosa di nuovo, molto coinvolgente. Il tono di voce deve essere sorridente. I pubblici a cui ci rivolgiamo sono ragazzi e ragazze. Vediamo se c’è qualcosa di buono … 😊

  • “Un’estate da favola: Sogna con noi tra le pagine!”
  • “Esploratori di storie: Avventure letterarie per l’estate!”
  • “Viaggio tra i libri: Salpa con la fantasia!”
  • “Emozioni in valigia: Libri per un’estate indimenticabile!”

2. Un titolo che incuriosisce:

  • “Il mistero dell’estate: Svela il segreto con un libro!”
  • “La mappa dei tesori letterari: Nascosta tra le pagine!”
  • “Missione lettura: Raggiungi gli obiettivi con un libro!”
  • “Un tuffo nei libri: Immergiti nelle storie più belle!”

3. Un nome che punta sull’immaginazione:

  • “L’isola che non c’era: Un rifugio di storie per l’estate!”
  • “Il Bosco dei Libri Parlanti: Ascolta i loro racconti!”
  • “La Fabbrica dei Sogni: Crea la tua avventura con un libro!”
  • “Il Portale Magico: Attraversa le pagine e viaggia nel tempo!”

4. Un nome che valorizza il piacere della lettura:

  • “Coccole di carta: Storie per un’estate rilassante!”
  • “Un gusto d’estate: Libri freschi e leggeri per le tue giornate!”
  • “Sotto l’ombrellone con un libro: La felicità tra le pagine!”
  • “Lettura al tramonto: Un momento magico con un buon libro!”

5. Un nome che invita all’azione:

  • “Scateniamo la fantasia: Letture per un’estate da urlo!”
  • “Accendi la tua estate con un libro!”
  • “Non solo mare: Tuffati anche nei libri!”
  • “Un’estate da non perdere: Scegli la tua avventura in biblioteca!”

Bonus:

  • “Un libro, un’emozione, un’estate: Vivi la tua storia!”
  • “Letture sotto le stelle: Illumina le tue notti d’estate con un libro!”
  • “In biblioteca è sempre estate: Vieni a scoprire perché!”

A questo punto, non resta che augurare … buon naming !!


Credit: l’immagine di copertina è generata con Copilot _ Dall-E 3