Piano editoriale per la pagina Facebook della biblioteca

I social, come già visto negli approfondimenti dedicati al processo di strategico di digital marketing per la biblioteca, si possono collocare nell’area “attività e strumenti”. Li ritroviamo anche nelle due fasi dell’inbound: attirare e deliziare.

La diffusione sempre maggiore dell’uso delle piattaforme social fra le biblioteche, suggerisce alcune riflessioni sull’uso di uno strumento interessante come il PED piano editoriale digitale. Uno strumento che può rappresentare un valido aiuto nella scelta, organizzazione e condivisione dei contenuti. E, soprattutto, le sue opportune declinazioni, a seconda degli ambienti social in cui ci si trova ad operare. Infatti, ciascuna piattaforma social costituisce un campo di azione per PED diversi. Caratteristiche e linguaggi comportano la stesura di piani editoriali calibrati sulle loro peculiarità. E per questo, anche se a volte viene fatto, il piano editoriale della pagina FB non è sovrapponibile rispetto a quello del profilo Instagram. Occorre, quindi, la redazione di un piano editoriale multi-canale, per ciascun social nel quale la biblioteca decide di essere presente. Fondamentale è mantenere la coerenza con il brand della biblioteca e con il suo tone of voice, anch’essere risultato delle scelte strategiche di marketing che sono alla base del processo strategico cui facevo cenno.

Il PED e Facebook

Facebook è il social che ha raggiunto la maggior diffusione nell’ambito bibliotecario come testimoniato da diverse rilevazioni che si sono succedute in questi ultimi anni e dall’ampia casistica disponibile (qui qualche esempio interessante).

La scelta di essere presenti su Facebook è una decisione importante per la biblioteca e comporta una attenta analisi di cosa, quando e come pubblicare. L’obiettivo è rispondere alle esigenze dei suoi pubblici e delle sue diverse “personas” che potremmo qui chiamare “social personas“.

Rubriche per un approccio magazine-like

Per individuare i macro temi da inserire nel piano, riflettiamo su alcuni punti:

  • abbiamo informazioni su come si comportano i nostri utenti online?
  • teniamo sotto controllo gli insight in modo da evidenziare i post che hanno avuto maggiore successo?
  • quali sono gli effetti delle azioni social sugli utenti? commenti, like sui post, …
  • cosa piace di più? video, fotografie storiche, incipit, …

E anche:

  • quali sono gli eventi più letti-seguiti in rete dai vostri utenti? avete riscontri (ad esempio se la biblioteca viene taggata)?
  • e dal patrimonio arrivano informazioni? ad esempio: quali sono i libri in catalogo più ricercati online? ci sono bibliografie che hanno riscontrato un particolare successo?

Alla luce di tutte le informazioni raccolte, è possibile stabilire se possono essere individuate rubriche periodiche da inserire nel piano editoriale.

Un esempio di piano editoriale: la Hortis di Trieste

Ecco un esempio di Cristina Fenu della Biblioteca Hortis di Trieste (qui il post dedicato alla loro pagina) che durante il Corso AIB FVG – Facebook ha scritto alcuni appunti condividendo le rubriche della pagina della Hortis che aveva individuato durante il primo lockdown. Anche se le rubriche sono cambiate nel tempo, è comunque interessante come esperienza da condividere (siamo nel dicembre 2020, infatti si parla ancora di didattica a distanza).

Lunedì: #condividiamo; promozione delle varie iniziative di solidarietà digitale rivolto soprattutto a agevolare insegnanti per la didattica a distanza

Martedì: buongiorno della Hortis. L’argomento è “a sentimento”, ma puntuale, alle 7.00

Mercoledì: promozione delle lettura digitale & tutorial su Media Library Online in collaborazione con la Biblioteca Statale e la Biblioteca Diffusa – Saffi in primis con molto reference fatto, a riguardo, in calce ai post delle 3 pagine delle biblioteche; quindi, commenti aperti

Giovedì #catalogandoRPMisc approfondimento su un fondo librario o un documento appena catalogato

Venerdì #eRrePpì_auTori in condivisione con il progetto/pagina LetteraturaTrieste, il progettando museo della letteratura a Trieste oppure #News_iNsight una news appena uscita fa da spunto a un approfondimento di carattere storico nelle collezioni della biblioteca di conservazione

Sabato #Hortis_LAE lavorare da casa mettendoci la faccia

Domenica: #eRrePpì_puZZLe il puzzle digitale e l’approfondimento sul documento da ricomporre cercando Trieste nelle biblioteche digitali nel mondo, varie ed eventuali comunicazioni in appoggio per eventi organizzati con i musei letterari e campagne social #bloomsday #esof2020 #cosaleggidove.

Solo un piccolo “assaggio”

… di altre esperienze di utilizzo di rubriche all’interno delle pagine FB.

Uno è quello della Biblioteca di Latisana con le rubriche: “Il bibliotecario consiglia”, pillole di fumetti, in biblioteca piovono libri, dalle pagine allo schermo, …

Del #bookfacefriday della Casa della Conoscenza ne ho parlato in un post dedicato, così come delle rubriche della RBBC (dai #memedellaRBBC ai #biscottidellafortuna, solo per citarne un paio). Entrambi da (ri)leggere !

Ecco le Biblioteche Comunali di Perugia con, fra le altre, #Ascoltochepassione che è la rubrica dei podcast. La Biblioteca di Russi (Ra) e la sua domenicale 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐜’𝐞̀ 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐢𝐧 𝐛𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐭𝐞𝐜𝐚. Da Salaborsa, #SalaborsaRicorda.

La Biblioteca Loria di Carpi ci propone, fra le altre:

  • 📚𝗡𝗲 𝗩𝗮𝗹𝗲 𝗹𝗮 𝗣𝗲𝗻𝗮📚
  • Cosa leggono i bibliotecari della Loria?🧐
  • #SecondaStagione

E per finire, ecco #BLFCIRCOLI, #BLFEVENTI, #APROPOSITODIBLF e le altre rubriche della Biblioteca La Fornace di Moie.

Strumenti

Quanto allo strumento da utilizzare per organizzare “fisicamente” il PED, possono essere utili Microsoft Excel (o analoghi pacchetti open source) oppure Google Fogli, Google Calendar. Poi, utilizzare la programmazione dei post (qui le istruzioni). È possibile usare anche altre piattaforme che però sono a pagamento: Trello, NotionAsanaEvernote per citare i più famosi. Bè … non ci dimentichiamo anche carta, penna e pastelli/pennarelli colorati …

Un’ultima riflessione …

Facebook non è solo uno strumento di comunicazione ma uno straordinario mezzo di facilitazione. Le conversazioni più interessanti sono quelle che si generano spontaneamente e che emergono quando viene creata una vera e propria “comunità di pratiche”. Da ultimo, osiamo anche un pochino: un po’ di sperimentazione e originalità nel piano editoriale vale la pena provarle.


Aggiornamento del post originale del 08 dicembre 2022 – foto di copertina Unsplash