Aggiornamento 16 gennaio 2023 del post originale del 21 febbraio 2021
Come per il post dedicato alla San Giorgio, anche per la Hortis, dopo quasi due anni è opportuno aggiornare la “situazione social” grazie a Cristina Fenu che ci conferma scelte e strategie e ci racconta delle ultime news. Una occasione anche per lei di “fare un po’ di ordine fra i pensieri, i desideri, le aspettative“. Come avevo già scritto, conosco Cristina da diversi anni, poco prima della stesura della prima versione del post ci siamo ritrovate grazie ad un corso AIB FVG. In quella occasione ho scoperto che era anche la “social media cosa” delle biblioteche comunali di Trieste e non solo. E allora le chiesto di raccontarsi e raccontarci … Siete pronti?
Biblioteca Hortis ha una pagina Facebook dal 10 gennaio del 2014, da quando l’amministrazione comunale triestina ha deciso di spingere sull’acceleratore della comunicazione 2.0. Ne sono amministratrice ed editor da nove anni.
Ma facciamo le presentazioni come si deve, con carta d’identità e stato di famiglia.
Facciamo le presentazioni: la Hortis
Biblioteca civica Attilio Hortis è una biblioteca di conservazione fondata nel 1793. Attualmente è bilocata, tra la sede storica di Palazzo Biserini, in attesa di completa ristrutturazione, e la vicina sede, provvisoria da 14 anni, che accoglie gli uffici e gli utenti ed ospita la collezione caratterizzante la missione della biblioteca: la Raccolta Patria. La dicitura fa tanto Italia ma ricordiamoci che la biblioteca è nata quando Trieste era il porto dell’Impero asburgico. E questo ne fa uno scrigno di memorie davvero unico.
La Hortis conserva, dunque, e valorizza opere di autori e editori triestini e documenta la storia della città. Il palazzo che ci ospita è stato in precedenza un carcere e le sue fondamenta poggiano su un antico cimitero. Le premesse per la conservazione del cliché della biblioteca come autoreferenziale luogo di silenzi ci sarebbero tutte.
E invece no, ci siamo #noidellaHortis a fare voci, a raccontare quanta vita c’è in biblioteca. Non è un maiestatis. Il noi è estensivo ed inclusivo: la #Hortis è tutti quelli che la frequentano, anche dalla pagina Facebook.
La prova del nove? come per tutte le istituzioni culturali, è stato il primo lockdown deciso per contenere l’epidemia di Covid19. Era marzo 2020 quando mi è stato chiesto di coordinare la comunicazione social di tutte le biblioteche comunali, quelle di pubblica lettura Biblioteca Quarantotti Gambini e Biblioteca Mattioni, la neonata Biblioteca comunale Lina Marii Marinelli di Melara, assieme alle pagine dei musei letterari dedicati ad Italo Svevo e James Joyce a Petrarca ed Enea Silvio Piccolomini e del futuro Museo della Letteratura a Trieste su Facebook e Instagram. Un coordinamento senza portafoglio, accettato e svolto al meglio delle possibilità.
Social, un canale “umano”
I social per le biblioteche si sono rivelati allora, e si confermano oggi, il canale di comunicazione più efficace, informale e diretto (vogliamo scriverlo? umano) per informare e restare informati garantendo qualità.
Per fare rete, anche tra colleghi. E poi per fare reference da remoto just in time, curando come sempre la filiera corta, dalla catalogazione informatizzata al post sul documento appena pubblicato nel catalogo online. Per promuovere la lettura. Per tenersi compagnia, tra persone, tra amici.
Nel post-pandemia il mio ruolo di caporedattrice di sette canali social si è ricalibrato sulle necessità comunicative della ripresa delle attività in presenza, compresi i grandi eventi della letteratura a Trieste, in capo a tutti il sontuoso Bloomsday 2022 con cui abbiamo festeggiato i cento anni dalla pubblicazione dell’Ulysses, il capolavoro che James Joyce ideò e iniziò a scrivere proprio negli anni vissuti nella nostra città.
Se la pandemia è stata la prova del nove dell’importanza di essere a contatto con le persone anche sui social, Bloomsday 2022 lo è stato per me nel ruolo di caporedattrice social.
Un traguardo da cui ripartire, con la consapevolezza che senza condivisione (o chiamiamola disseminazione) ogni informazione (o chiamiamolo documento) è sterile; che sì, ce la posso fare; e, soprattutto, che questa redazione s’ha d’ampliare, accrescere in professionalità, aggiornare.
To be continued … #noidellaHortis & Co
Copyright: il testo è di Cristina Fenu, la foto, consegnata da Cristina è di Miloš Ciuk. Tutti i diritti, testo e foto, sono riservati.