Unieuro, Taffo, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e un post “in comune”

Ok, di questa “storia” ne parlano tutti. Certo. Ma è talmente bella, intrigante e soprattutto è una case history di marketing che proprio non si può ignorare anche perché stavolta una delle risposte più brillanti è arrivata proprio dal nostro settore. Andiamo per gradi.

Un’offerta che si commenta da sola

Tutto inizia il 22 dicembre 2020. Nella pagina Facebook di Unieuro esce questo post.

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 Sotto al post ecco il “colpo di genio”: il team Unieuro comincia a commentare e a creare il meccanismo di coinvolgimento-engagement. Una sequenza di commenti che vanno dalla richiesta di informazioni “Quanto è grande?” e “Mi dite quanto costa?” a un dialogo informale: “scusate rispondo un attimo a una mail”

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oppure (e qui sta lo stacco maggiore) i commenti che diventano messaggi scambiati tra i membri del team Unieuro. Ed ecco le frasi come “Cerca come commentare lo stesso post con account diversi”, “Carmela hai finito di pranzare?” e “Bro, ma a che ora è la call che non me lo ricordo mai?”.

Il successo arriva con un nuovo post il 12 gennaio 2021.

Un’offerta pazzesca. E ci mancherebbe …

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Immagine “fissata” il 16 gennaio alle ore 16,30

E poi clicchi su ALTRO e ti trovi tutto quello che non ti aspetti:

Oh, grazie che hai premuto “altro”. Davvero. Che poi altro che “altro”. Qui c’è tutto. Sì fra, sono io, il social media manager di Unieuro. Niente, ‘ste settimane non ci sono stato perché mi hanno mandato a un corso per imparare a fare i social fichi. Sì, dopo quella storia dell’offerta che si commenta da sola mi hanno detto che ne avevo bisogno, che mi vedevano un po’ provato e storie.

Il corso

Praticamente a ‘sto corso mi hanno spiegato come ci si comporta, come si fanno i post, come si commenta (eh, sui commenti si sono soffermati parecchio). Mi hanno fatto vedere le pagine giuste, i post fatti come si deve. Ho imparato molto, credo. In generale è stato carino. Magari a volte un po’ cringe, soprattutto quando mi dicevano “devi essere sintetico nei testi” e io invece ero tipo “ma zio, sintetico cosa? Ma ti rendi conto il trauma che fino all’altroieri la gente giocava con le figurine e ora deve scegliere quale lavatrice comprare? Un attimo sei lì convinto che i vestiti si lavino e stirino magicamente da soli e un attimo dopo stai confrontando prezzi e funzioni tra modelli in offerta. Finisce che tra un po’ ci ritroviamo alle riunioni di condominio a votare per non far giocare i ragazzini a pallone in cortile e tu mi dici sintetico?”

Vabbè stasera che mangi?

A parte che ‘sta lavatrice è una bomba e fa il suo anche col sintetico (markettata), ma questo è un altro discorso. Vabbè, tornando a noi, che stavo dicendo? Ah, sì. Mi è servito di brutto quel corso, te lo consiglio. Metti che domani devi gestire la pagina di un brand di magliette fighissime che fa un tuo amico (che tra l’altro questa lavatrice laverebbe da paura; sì lo so, altra markettata), o metti che mi licenziano e cercano un altro social media coso… non si sa mai. Vabbè, stasera che mangi?

E ovviamente è stata una nuova esplosione di commenti scritta dalla redazione e dagli utenti stimolati dalle espressione surreali (Vabbè , stasera che mangi?), dal tone of voice, dalla cascata di parole, concetti, immagini. Mi verrebbe persino da dire … colori. Commenti scritti dal team social di Unieuro (in carico alla società BCube per un valore stimato attorno ai 20milioni di euro, stando alle cifre che girano sui magazine del settore).

La risposta che ti aspetti

Ed ecco che Taffo Funeral Service (di cui sono notissime impostazione e tone of voice della sua comunicazione social), risponde a tono. E questa è la risposta che ti aspetti.

E quella che non ti aspetti

Semplicemente spettacolare la risposta del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Un museo famoso nel mondo per lo splendore del suo patrimonio e la meraviglia delle strutture in cui è ospitato:

due spettacolari ville rinascimentali, immerse nel verde e ricche di spazi aperti: templi della cultura, ma anche luoghi di pace nel quali si respira la magnificenza di uno dei periodi più felici della storia e dell’architettura italiana.

Scopri il Museo

Ma torniamo ai social e alla risposta del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Volevamo dire al social media manager di Taffo Funeral Services che noi di robe funerarie ce ne intendiamo eccome, quindi non vi sparate le pose che non ce n’è bisogno. Volevamo chiedere invece al social media coso di Unieuro se hanno anche aspirapolvere in offerta. Da quando siamo chiusi i nostri capolavori hanno bisogno di una bella spolverata. No, la lavatrice non ci serve, grazie! Comunque anche noi abbiamo delle offerte imbattibili: oltre 6mila oggetti con un solo biglietto. Certo, certo, è vero che siamo ancora chiusi ma noi mica stiamo qui a pettinare le bambole, semmai le teste di terracotta. Vabbè questa l’abbiamo capita solo noi! Cmq se vi va di dare un’occhiata al canale youtube #Etruschannel ci trovate un sacco di approfondimenti sugli Etruschi così la finiamo di dire che sono misteriosi. Restiamo affascinanti oltre che umili. Ah ci dicono dal sarcofago degli sposi che una tomba così ve la sognate. Ciao povery!

Commenti?

Che dire … una meraviglia! Prima di tutto, una volta per tutte, la fine dello stereotipo che considera la Cultura algida e incapace di ironizzare e sorridere. Niente di più falso. I social di musei, archivi e biblioteche sono ricchi di post che con una parola vorrei definire “sorridenti”: a volte scherzosi, spesso ironici. In ogni caso mai “sopra le righe”. Infatti, anche in questo caso, il tone of voice ha un “giusto garbo” (no, la lavatrice non ci serve ma l’aspirapolvere, sì – abbiamo molto da spolverare).

Poi, l’occasione è sfruttata a pieno per trasmettere informazioni importanti (6 mila oggetti con un biglietto – traduzione: vieni appena puoi a visitarci) e cogliere al volo l’occasione di promuovere il canale YouTube. Insomma, effetto sorpresa, claim imprevedibile, creatività, tutto con stile. E ancora, come scritto in un commento: “Qui c’è sarcasmo, sagacia e un filo di presa in giro, tutto condito da informazioni vere su quanto il museo potrebbe offrire se fosse aperto“.

Ciao povery !

continua …

Ai post precedenti si aggiungono: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo prima con la replica diretta al post di Unieuro (13 gennaio 2021) e poi con una risposta ad entrambi.

Ci stiamo divertendo troppo.