Come ho incontrato Harry e perché sono diventata una potteriana

Siamo nel dicembre 1999, entra in casa nostra come regalo di Natale “Harry Potter e la pietra filosofale” (seconda ristampa). In quei giorni di J.K. Rowling si parla già da un po’, ci sono i primi articoli e la mia è una non-conoscenza.

Lo prendo in mano, lo apro, sfoglio qualche pagina. Mah, chissà come sarà questo libro … quasi quasi ne leggo qualche pagina, giusto per farmi un’idea. È un sabato sera, vado a letto col libro. Sono le dieci e mezza quando inizio ed è mattina quando arrivo all’ultima pagina. Ci siamo incontrati così io e Harry.

Entrare a Hogwarts

Sono salita insieme a lui e agli altri ragazzi sul treno per Hogwarts, ho mangiato le cioccorane, incontrato Severus Piton e Albus Silente, passeggiato nelle sale del castello, tenuto d’occhio le scale (a loro piace cambiare!), …. insomma sono entrata ad Hogwarts. Ma il bello è che non ci sono entrata da mamma (vista l’età e il fatto che era un regalo di Natale di mia figlia) ma come una di loro. E sono rimasta una di loro anche negli altri libri.

Quando riguardo per la duecentomillesima volta i film sono in grado di anticipare le battute. Tutte (quasi). Non mi sono lasciata scappare la mostra itinerante a Milano. Qualche volta sfoglio i libri e rileggo qualche passo. Ebbene sì, sono una potteriana.

E quando la Biblioteca di Avio ha realizzato per il primo lockdown del 2020 una digital escape room su Harry Potter non ho mollato un centimetro fino a quando non sono arrivata in fondo.

Si, mi è piaciuto e mi piace Harry Potter, il clima fantastico delle sue storie, l’atmosfera surreale, il tone of voice della sua narrazione.

Perché hanno avuto e hanno ancora tanto successo i libri di cui è protagonista? Sinceramente non lo so. L’ambientazione straordinaria, un clima “scolastico” lontanissimo dalla realtà, il conflitto bene-male, l’amore materno, il ruolo degli insegnanti come surrogato della genitorialità, la magia.

Questa sorta di mia a-criticità la dice lunga: mi piace il sogno che trasmette, un sogno che paradossalmente è a portata di mano. Non in lontane galassie, ma vicino a noi, basta andare al binario 9 e 3/4.