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L’età della frammentazione, Gino Roncaglia su scuola e digitale

L’età della framentazione di Gino Roncaglia, pubblicato nel marzo2018, è un libro che ho trovato estremamente interessante, coinvolgente e, soprattutto, educativo. Educativo in entrambe le accezioni del suo significato etimologico: che concerne l’educazione ma che, soprattutto, riesce ad educare.

Sono due le linee principali lungo le quali il libro si sviluppa. La prima è un’analisi storica della rete, della sua evoluzione fino ad oggi e del suo potenziale percorso evolutivo. La seconda, che occupa la parte preminente dell’opera, è dedicata alla scuola, alle possibili modalità di apprendimento nella nuova società digitale e agli strumenti a supporto. Un’analisi ampia ed articolata, dalla forma-libro agli strumenti digitali e alle loro varie possibili declinazioni.

Ciò che ho trovato più vicina alle mie competenze ed esperienza è, ovviamente, la parte dedicata alla rete e alla sua evoluzione. Straordinaria è l’analogia con la storia dell’uomo tracciata da Roncaglia.

I cacciatori-raccoglitori

In rete abbiamo attraversato una prima fase (più o meno fra la metà degli anni ’80 e la metà degli anni ’90) che assomiglia all’età dei cacciatori-raccoglitori: tribù ancora relativamente piccole di utenti si collegavano alla rete via modem, per brevi periodi di tempo, per raccogliere in maniera abbastanza causale le (poche) informazioni disponibili e portarle sul proprio computer: potremmo dire che il pasto informativo era legato a quel che si riusciva a trovare ed era poi consumato, staccata la connessione, nella ‘caverna’ del singolo utente.

I primi insediamenti urbani

Il primo web, fra la metà degli anni ’90 e l’inizio del XXI° secolo, corrisponde all’epoca dei primi insediamenti urbani e dell’agricoltura informativa: abbiamo costruito ‘siti’ che proprio come i primi insediamenti urbani erano fatti prevalentemente da edifici a bassa complessità verticale, collegati fra loro da una miriade di scale e stradine. Forse con è un caso che uno dei primi strumenti per costruire siti web personali si chiamasse Geocities.

Per chi, come me, ha vissuto quegli anni questa rappresentazione ben rappresenta le caratteristiche delle prime realizzazioni. Siti vetrina, siti che altro non erano se non una trascrizione delle brochure aziendali. Erano algidi e, allo stesso tempo, rassicuranti. “Insediamenti informativi” che hanno realizzato una “prima ‘urbanizzazione’ degli spazi di rete”.

Il web2.0 dall’artigianato al commercio

Con il web 2.0 passiamo all’artigianato e al commercio: quella in cui viviamo oggi è l’età del cosiddetto user generated content e l’informazione comincia a viaggiare: sia da sito a sito e sui social network, attraverso i feed, sia accompagnandoci nei nostri spostamenti quotidiani, attraverso smartphone e dispositivi mobili. Ma la complessità resta bassa, e la frammentazione resta alta.

E il futuro? L’età delle cattedrali

Cosa auspica Gino Roncaglia per il futuro? Dobbiamo arrivare all’età delle cattedrali e dell’informazione verticalmente strutturata e complessa. Siamo ancora lontano da tutto questo anche se ci sono i primi segni, secondo Roncaglia, come l’esperienza Wikipedia. Ma come arrivarci? quali strumenti adottare o meglio, quali percorsi seguire o proporre?

La presenza in rete di contenuti frammentati e di quella granularità sulla quale l’autore si sofferma in modo particolare, possono essere un ostacolo a questo ulteriore passo in avanti? Probabilmente il motivo di questa frammentazione è da cercarsi nella fase attuale del digitale e della rete.

“La mia impressione […] è che la prevalenza di risorse informative brevi, granulari e frammentate non rappresenti una caratteristica essenziale dell’ecosistema digitale, ma una caratteristica contingente di una sua fase evolutiva.” (p. 12)

E ancora:

Se osserviamo la storia e il mondo della Rete ci accorgiamo che c’è una forte similitudine con la storia della scrittura. La forma-libro, cioè la forma della complessità, arriva tardi ed è preceduta da forme di scrittura breve: lettere, trattati politici e commerciali. Così, anche nel caso della Rete, le forme di organizzazione complessa dei contenuti arrivano tardi. In realtà sono ancora assai rare. Al momento ci troviamo nell’età della frammentazione, con forme di testualità più brevi e frammentate.

Cosa ci può aiutare a superare la granularità e la frammentazione della rete?

Certamente il ruolo di riferimento deve essere ricoperto dalla semantica e dalle ontologie descrittive che sono alla base, ad esempio, di progetti come i linked open data. E qui l’autore vede come  il libro e la lettura come strumenti per sviluppare competenze e generare contenuti complessi. Il tema della lettura è, quindi, centrale, e può essere “una grande opportunità di lavoro anche per l’ecosistema digitale”.

Gino Roncaglia esamina e analizza l’impatto del digitale nella scuola e il ruolo del libro di testo. Più in generale riflette su come l’educazione possa portare un contributo essenziale all’acquisizione di competenze e, aggiungo, sensibilità che possano migliorare il rapporto con l’informazione e la conoscenza.

Non entro nel merito della parte legata al mondo della scuola, che ho letto con grande attenzione ma nel ruolo di chi apprende.

Frammentazione, granularità e comunicazione

Credo che  “L’età della frammentazione” offra molti sono gli spunti di riflessione che sollecitano il lettore e lo spingono anche ad una esperienza digitale più consapevole. Fra le possibili strade per l’evoluzione verso l’età delle cattedrali, una delle componenti fondamentali è una adeguata integrazione.

Il problema da affrontare non è la contrapposizione fra carta e digitale ma l’integrazione fra granularità e complessità, che va ricercata e garantita anche nel nuovo ecosistema comunicativo.

Integrazione che si esplica e si può declinare in forme e modi diversi. Dati, certo, ma anche, e soprattutto, approccio.

Mi hanno fatto riflettere le parole di Gino Roncaglia e ho pensato, fra i tanti punti di vista condivisi del libro, come anche nel mio ambito, quello del marketing digitale, ci sia una forte spinta verso l’integrazione. La visione sistemica e strategica di azioni, comportamenti, scelte è di fatto un primo tentativo di superamento di quella granularità e frammentazione tipica della presenza in rete e di come fin qui si è connotata la comunicazione digitale.

Persi in un negozio ricco di un’infinita varietà di coloratissime caramelle informative, diminuiscono le competenze legate alla produzione di piatti elaborati e di menu completi. (p. 41)

Per non perdersi nel negozio colorato anche le strategie di digital marketing possono rappresentare una interessante componente a supporto del processo evolutivo verso integrazione e comunicazione digitale strutturata. Con una consapevolezza: c’è molto da fare e molto, moltissimo da studiare.

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Le citazioni sono tratte da L’età della frammentazione. Cultura del libro e scuola digitale di Gino Roncaglia, ed. Laterza 2018,  e dall’intervista/articolo di Letture.org