Luca Mazzocchetti

Luca Mazzocchetti: la biblioteca amichevole e partecipativa

Le biblioteche ecclesiastiche sono “nella missione della Chiesa“. Scrigni di meraviglie si inseriscono nel tessuto sociale delle città. Dopo la testimonianza di don Lorenzo Rossini sul Polo Culturale San Pier Crisologo di Ravenna, ecco un nuovo contributo a cura di Luca Mazzocchetti, direttore della Biblioteca Diocesana “Carlo Maria Martini” di Pescara. Due esperienze molto diverse che ci offrono spunti di riflessione su un settore bibliotecario che si presenta come una galassia variegata. E proprio in questa diversità di situazioni e storie che si colloca la testimonianza di Luca Mazzocchetti (grazie per la disponibilità!!), che ci fa incontrare la sua biblioteca “amichevole e partecipativa”.

Quando mi è arrivato un messaggio da Anna, nel quale mi chiedeva di scrivere un articolo per questo bellissimo e stimolante blog, è partito il mio riflesso pavloviano: “Io? Avrà sicuramente sbagliato persona…”. Sì, perché, se dovessi provare a individuare una categoria che abbraccia le mie attività lavorative, direi che è proprio quella dell’errore. Ma come dice Gianni Rodari nella Grammatica della fantasia: “l’errore spesso non è altro che un modo per aprire nuovi orizzonti, nuovi punti di vista“.

La mia storia

Dopo essermi diplomato (con tanto di bocciatura) perito informatico e aver cominciato a lavorare per un’azienda che si occupa di hardware, capisco che non sono nel posto giusto, e mi iscrivo a Lettere. Mi laureo in Filologia italiana, e come premio ottengo un posto di lavoro… come cameriere. Un’esperienza che però mi ha cambiato, perché entro in un’ottica di lavoro come servizio agli altri. Nel frattempo, comincio un cammino in parrocchia con gli adolescenti, e così ho l’opportunità di aiutare i ragazzi rifiutati dalla scuola (bocciati tre volte o più), che provano a prepararsi per fare gli esami di ammissione, da privatisti. Inizia così il mio rapporto con l’educazione e i libri, come strumenti di crescita personale e sociale. Mi appassiono alla pedagogia e, in particolare, al concetto di scuola democratica.

L’incontro con le biblioteche

Incontro poi le biblioteche grazie a un prete, che mi propone del volontariato in una piccola biblioteca ecclesiastica. Dal 2009 al 2016 si snoda il mio percorso al suo interno, che è fatto di incontri, condivisioni, grandi frustrazioni e incompiutezza. Catalogare, mettere a scaffale, acquistare i libri per gli studenti, prestare: verbi che cominciano a entrare nel mio vocabolario. Ma mi sento un po’ stranito tra le incombenze di questo lavoro, come se suonassi uno spartito sbagliato.

La Scuola Vaticana di Biblioteconomia e … la scuola

Nel 2016 cambia tutto: nasce la Biblioteca Diocesana Carlo Maria Martini e il vescovo della mia diocesi mi offre un posto di lavoro e l’opportunità di gestirla. Ma a una condizione: mi devo formare. Mi spedisce, con ricevuta di ritorno, alla Scuola Vaticana di Biblioteconomia (dove però non prenderò il titolo). Lì ho avuto l’occasione di capire come il respiro delle biblioteche abbracci passato, presente e futuro; e che le relazioni con le persone, oltre che con i libri, siano parte del corredo genetico di un bibliotecario. Parte anche la mia esperienza come docente nelle scuole superiori, che molto influenzerà l’attività in biblioteca.

Da subito ho cercato di lavorare affinché la biblioteca cominciasse a essere conosciuta, ma niente. Due anni di (quasi) vuoto pneumatico. Entro (ancora) in crisi profonda, perché non trovo una risposta.

Sono le parole e i testi di Chiara Faggiolani, Vera Gheno, Franco Lorenzoni, Antonella Agnoli e David Lankes che mi cambiano lo sguardo e la prospettiva. La biblioteca è fatta dalle persone per le persone, e chi la frequenta non è un utente, ma un cittadino. Comincio così a lavorare studiando il mio territorio, non ponendomi limiti di destinatari e cercando di tener fede a quanto diceva Mario Lodi: “per educare alla democrazia bisogna partire dalla parola gentile”.

Una biblioteca amichevole e partecipativa

Provo a creare una biblioteca amichevole e partecipativa, in cui ci sia in primis accoglienza e ascolto e rimango profondamente convinto che un bibliotecario sia un collaboratore prezioso per lo sviluppo del senso di comunità. Da qui poi partono tutte le iniziative che ora caratterizzano la biblioteca in cui lavoro. Tutte nate da condivisione con le persone:

  • il presidio Nati per Leggere;
  • l’aperitivo letterario;
  • il PCTO con le scuole (nella copertina la foto di un debate durante un PCTO con i ragazzi di un liceo classico);
  • la Human library; il gruppo di lettura ad alta voce;
  • le presentazioni e i seminari dedicati all’Information Literacy.  
Tre collaboratori di Luca: da utenti-fruitori, sono diventati volontari e lo aiutano nelle attività !!

È un lavoro faticoso, ma denso di soddisfazioni. Mi capita spesso di vedere in sala persone e storie completamente diverse. Hanno obiettivi tutti differenti e si trovano tutte lì, a cercare di disegnare le loro vite sempre più a misura dei loro sogni.  

Le biblioteche e i bibliotecari possono avere un orizzonte vastissimo, basta darsi la possibilità di raggiungerlo. E, come dice Papa Francesco nell’ Evangelii gaudium, ho capito che la realtà è superiore all’idea.


Il profilo Linkedin di Luca Mazzocchetti, i canali social della Biblioteca diocesana “Carlo Maria Martini” – Arcidiocesi di Pescara-Penne: la pagina FB, il profilo Instagram e il canale YouTube (molto interessante), dove c’è tutta l’attività sotto Covid (interviste, recensioni ecc.), con la sezione dedicata ai bibliotecari.

Copyright: il testo e le foto sono di Luca Mazzocchetti. Tutti i diritti, testo e foto, sono riservati.