Riccardo Latuga

Riccardo Latuga e la sua tesi magistrale

Questo 44esimo “ospite” dello Spazio Ospiti del mio blog è “speciale”. Riccardo Latuga ha frequentato il “mio” LabCom Laboratorio Comunicazione digitale nell’a.a. 22-23 (qui qui i post dedicati). Il LabCom fa parte dei laboratori afferenti alla magistrale in Scienze del libro e del documento dell’Università di Bologna – Campus di Ravenna. Riccardo si è laureato (110 cum laude, complimenti !!!) lo scorso 15 marzo 2024 e la sua tesi La comunicazione digitale tra management bibliotecario e prospettive socio-culturali ha tanti punti di contatto con le tematiche professionali che mi stanno più a cuore. In più è anche la mia prima esperienza (emozionante) di correlatrice. Riccardo, quindi non ha potuto sottrarsi alla mia richiesta di raccontarci in breve il suo lavoro che lo ha anche visto collaborare con un’istituzione di grande prestigio come la Biblioteca Gambalunga di Rimini. . 👏👏

Riccardo Latuga

Il progetto di una tesi magistrale sul rapporto tra il management delle biblioteche, la comunicazione digitale e i positivi risvolti sociali che si possono ottenere, parte da lontano. Già durante il processo di preparazione per la tesi di laurea in Beni Culturali. Erano i difficili mesi tra l’estate del 2020 e la primavera del 2021. Mesi in cui ho sviluppato una certa sensibilità verso la cura degli spazi digitali delle biblioteche.

Il tirocinio in Biblioteca Gambalunga

Ho lavorato su questo aspetto anche durante il tirocinio per tesi, che ho svolto presso la Biblioteca civica Gambalunga di Rimini tra settembre e dicembre 2023. Questo mi ha dato la possibilità di mettere in pratica alcune nozioni apprese in università (anche durante il LabCom).  Allo stesso tempo, grazie alla disponibilità e alla fiducia dei bibliotecari, ho potuto sperimentare alcune mie idee creative.

Il risultato è stata una tesi in cui si affrontano i temi delle necessità comunicative delle biblioteche in fatto di scelte di management e formazione del personale. Ma anche alcune prospettive più ampie riguardo la formazione accademica degli aspiranti bibliotecari e le linee guida che arrivano dagli enti sovranazionali. In particolar modo l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e l’interpretazione dell’IFLA.

La comunicazione digitale tra management bibliotecario e management socio-culturale

Unendo lo studio di letteratura di settore biblioteconomico ad elementi interdisciplinari, come il marketing culturale e la comunicazione digitale, comparando questi elementi anche all’utilizzo più maturo che ne fanno molte istituzioni museali – pur con le dovute differenziazioni, ho provato a capire come si potrebbe provare a innalzare il livello della comunicazione delle biblioteche attraverso i media digitali. Tutto questo cammino è sintetizzato e messo in pratica durante gli ultimi due mesi di tirocinio. Infatti, in collaborazione coi bibliotecari della Gambalunga, ho gestito il profilo Instagram della biblioteca. Ho cecato di apportare alcune novità nella modalità di utilizzarlo, conseguenti ad un cambio nella visione del perché si utilizzava quel profilo.

Analizzando la situazione della biblioteca, che ha anche un profilo abbastanza seguito su Facebook, abbiamo pensato che ci fosse una forte necessità di riuscire ad aprire nuovi canali di comunicazione verso una utenza più giovane. Creando dei punti di contatto che potessero portare per la prima volta i giovani in biblioteca. Ma anche aiutare a far affezionare maggiormente chi già la frequentava. 

La conseguenza è stata quella di dare un nuovo aspetto grafico al profilo Instagram della Gambalunga. Cambiarne anche alcune dinamiche nell’utilizzo e nella creazione dei contenuti. Tutto il progetto è passato attraverso quattro punti.

Concepire il profilo come una landing page

Le priorità nella riorganizzazione del profilo sono state:

  • un migliore impatto visivo,
  • un’organizzazione più razionale dei contenuti ed una maniera più chiara di fornire le indicazioni che un utente potrebbe ricercare.

L’obiettivo è quello di creare una migliore prima impressione nell’utente che “atterra” sulla pagina, attraverso una estetica più curata e una maggiore sensazione di ordine.

Scorporo della linea editoriale

I contenuti venivano prima condivisi uguali a quelli di Facebook. Ne conseguiva che molto spesso si mettevano in descrizione ai posti alcuni link senza collegamento ipertestuale. Instagram non permette questa funzionalità nelle caption dei post e quindi inutilizzabili. Le descrizioni dei post erano poco funzionali e spesso troppo lunghe per essere apprezzate dagli utenti di Instagram. La soluzione individuata è stata quella di rimandare a link esterni (ad esempio Facebook, Scoprirete o il sito della biblioteca). Questo è stato possibile attraverso Linktree. Inoltre, si sono limitate le caption dei post a poche frasi evocative.

Pulizia del feed e utilizzo delle storie

Per le differenze intrinseche ai due social di cui parliamo, non è opportuno postare su entrambi gli stessi materiali con le stesse modalità. Per questo, su Instagram si è deciso di limitare al massimo la pubblicazione dei post e di utilizzare quanto più possibile le storie per la pubblicazione di contenuti promozionali (pubblicizzazione di eventi o promemoria di appuntamenti). L’idea di fondo è quella di pensare al feed come ad una sorta di vetrina della biblioteca in cui mettere solo le cose più belle e rilevanti, senza congestionarla con contenuti simili o ripetitivi.

Creazione interna dei contenuti

La biblioteca ospita tantissime iniziative pubbliche e eventi di associazioni locali, ma principalmente svolge un compito diverso per gli utenti. Questo compito, inerente al mondo della lettura e dei libri, a tratti rischiava di passare in secondo piano rispetto alla pubblicizzazione degli eventi. Perciò abbiamo cercato insieme di creare alcuni contenuti che mostrassero ciò che succedeva in biblioteca, tra gli scaffali, i tavoli e il bancone reference. Questi contenuti, che mostravano la vita di tutti i giorni in biblioteca, sono stati apprezzati mediamente più di quelli che promuovevano iniziative ed eventi.

I numeri del progetto

Il cambiamento che abbiamo apportato è stato misurato attraverso alcuni indicatori forniti da Instagram, che certificano la buona riuscita del progetto. Nei mesi da ottobre a dicembre, infatti, le visite alla pagina sono aumentate del 25%, il tasso di crescita dei follower del 60% e la copertura media dei post del 20%. Questi indicatori sono certamente positivi. Ma non avrebbero contribuito all’obiettivo primario – quello di raggiungere un’utenza più giovane – se non fossero combinati con un altro dato: il rapporto tra le fasce di età dei follower.

Le fasce d’età

Qui abbiamo trovato il dato assolutamente più importante. Prima di intervenire sul profilo, contavamo 3,5 utenti di età compresa fra i 45 ed i 54 anni ogni 1 di età compresa fra i 18 ed i 24. Nel periodo ottobre-dicembre 2023 siamo riusciti ad invertire questa tendenza, portando il rapporto ad un nuovo follower 45-54 ogni 3 di età 18-24.

Siamo quindi riusciti a raggiungere due obiettivi. Combinare da un lato  un importante tasso di crescita generale del profilo, dall’altro ad abbassare l’età media dei seguaci della pagina. Un vero successo, che dimostra l’importanza e l’efficacia di un uso studiato dei social come punto di contatto con le fasce più giovani dell’utenza potenziale della biblioteca.


Copyright: il testo è di Riccardo Latuga, così come le foto di copertina e la riproduzione della slide di presentazione della sua tesi di laurea magistrale. Tutti i diritti di testo e immagini, sono riservati.