digital decluttering

Il digital decluttering, 5 buoni motivi per farlo (almeno secondo l’AI)

Il Decluttering, termine di origine inglese entrato nel nostro lessico di recente, descrive in modo sintetico fenomeno e azioni correlate. Deriva dal verbo to clutter che non significa solo mettere in disordine ma creare ingombro, accumulare, creare scompiglio. Quindi de-cluttering è l’azione di togliere gli ingombri disordinati. Ha un significato più ampio del “fare pulizia” o del “mettere in ordine”. Secondo me contiene le due espressioni italiane fuse insieme, a cui si aggiungono anche i concetti di eliminare il non necessario e, più in generale, la rimozione sistematica di quanto intralcia il corretto funzionamento della casa.

A me il decluttering piace moltissimo sia applicato al mondo “fisico” (casa e “oggetti” ) sia il digital decluttering che coinvolge i dispositivi e tutto l'”universo” digitale. Entrambe le declinazioni non sono pratiche occasionali ma piuttosto prassi da assimilare e attuare con continuità.

Ci sono diversi testi sul tema. Solo per citarne un paio: i libri di Marie Kondo e di Margareta Magnusson. Certo sono interessanti, descrivono approcci “analogici” interessanti. Ma ciascuno di noi è opportuno che trovi il suo metodo avendo ben chiaro che il decluttering porta a focalizzarsi sull’essenziale, evitando inutili dispersioni. L’obiettivo è quello di vivere e lavorare in ecosistemi organizzati (per quanto è possibile). E quindi, proprio perché ormai viviamo in una dimensione phygital, è importante curare anche il digital decluttering. Vediamo qualche esempio (non esaustivo) di ambito di applicazione che potrebbe essere utile.

Dispositivi (PC, smartphone, tablet)

Backup: è una abitudine importante che rientra non tanto nel fare ordine quanto piuttosto nel prevenire eventi “che possono creare problemi al “negativi”.

Desktop: eliminare le icone che non servono e che possono anche contenere file che occupano memoria e risorse del sistema. Un desktop pulito permette di avere il colpo d’occhio sulle cose importanti e contribuisce a mantenere il sistema più efficiente e sicuro.

Preferiti: l’accumulo dei preferiti è un fenomeno quanto mai frequente. Durante la navigazione si salvano indirizzi sulla Barra dei preferiti del browser che si riempie (e di solito quasi non ce ne accorgiamo se non quando cercando un link si apre un combo con 200 indirizzi). Anche in questo caso il consiglio è di cancellare quelli che non ci servono e organizzarli opportunamente (nel browser, “gestione preferiti”). Un consiglio, usare descrizioni “parlanti” delle cartelle in modo da avere ben chiari i contenuti.

Foto, email, password, documenti

Foto: sono ordinate in cartelle (per data oppure per argomento o per soggetto) in modo da rintracciarle velocemente e avere una chiara visione di cosa abbiamo? Eliminare i doppioni (e magari anche quelle proprio brutte).

E-mail: sono tutte indispensabili ? Sono organizzate in cartelle? Le newsletter a cui si è iscritti sono tutte interessanti o è venuto il momento di cancellarsi da alcune? Le email di norma sono accumuli informi che richiedono interventi costanti di pulizia (non dimentichiamoci del “cestino”).

Password: tutte sparse oppure segnate su un’agendina analogica o in un foglio excel o altro strumento nel quale appuntarle? Com’è la situazione? Spesso si riferiscono a servizi che non usiamo più: vale la pena perdere qualche minuto, rientrare nei portali e cancellarsi.

Documenti: anche in questo caso occorre organizzarli evitando che le cartelle contengano 1 solo documento o inutili nidificazioni che allungano la navigazione facendo perdere tempo e complicando inutilmente la vita. Evitare di mischiare “lavoro e casa”.

Eliminare le app e gli account non utilizzat* e gestire le notifiche (disattivando quelle che non sono importanti).

Digital decluttering: 5 motivi per farlo secondo Gemini

  1. Migliora la produttività: Meno distrazioni, più concentrazione.
  2. Riduce lo stress: Un ambiente digitale ordinato crea tranquillità.
  3. Libera spazio: Più spazio su computer, smartphone e altri dispositivi.
  4. Protegge la privacy: Meno dati personali a rischio di furto o violazione.
  5. Migliora il benessere mentale: Ti senti più in controllo della tua vita digitale. (qui l’italiano è un po’ carente …)

Fai decluttering digitale! È un processo che richiede tempo, ma i benefici sono notevoli. E se lo dice Gemini 😉

E in biblioteca?

Il digital decluttering è raccomandato anche negli spazi digitali della biblioteca. Con una attenzione particolare alle pagine del sito. A partire dalla verifica se effettivamente contengono informazioni chiare, strutturate e, soprattutto, aggiornate. Fare pulizia togliendo contenuti superati che possono essere fuorvianti è importante e opportuno. Anche i social non sono esentati da un’azione di decluttering: ad esempio, una revisione delle immagini pubblicate su Instagram eliminando foto che magari non risultano in linea con lo stile e il tono di voce scelto. Idem nel profilo Facebook. Una operazione di pulizia dei luoghi digitali della biblioteca oltre ad avere un impatto sulla brand identity può avere risultati imprevisti. Persino evidenziare materiali particolari che è opportuno non solo “tenere” ma preservare (è il tema del digitale nativo).