Il Decluttering, termine di origine inglese entrato nel nostro lessico di recente, descrive in modo sintetico fenomeno e azioni correlate. Deriva dal verbo to clutter che non significa solo mettere in disordine ma creare ingombro, accumulare, creare scompiglio. Quindi de-cluttering è l’azione di togliere gli ingombri disordinati. Ha un significato più ampio del “fare pulizia” o del “mettere in ordine”. Si potrebbe dire che contiene le due espressioni italiane fuse insieme, a cui si aggiunge anche il concetto di eliminare il non necessario.
Ci sono diversi testi sul tema. Solo per citarne un paio: i libri di Marie Kondo e di Margareta Magnusson. Certo sono interessanti, descrivono approcci “analogici” interessanti. Ma ciascuno di noi è opportuno che trovi il suo metodo avendo ben chiaro che il decluttering porta a focalizzarsi sull’essenziale, evitando inutili dispersioni. L’obiettivo è quello di vivere e lavorare in ecosistemi organizzati (per quanto è possibile).
E quindi, proprio perché ormai viviamo in una dimensione phygital, è importante curare anche il digital decluttering. Vediamo qualche esempio (non esaustivo) di ambito di applicazione che potrebbe essere utile.
Dispositivi (PC, smartphone, tablet)
Backup: è una abitudine importante che rientra non tanto nel fare ordine quanto piuttosto nel prevenire eventi “che possono creare problemi significativi.
Desktop: eliminare le icone che non servono e che possono anche contenere file che occupano memoria e risorse del sistema. Un desktop pulito permette di avere il colpo d’occhio sulle cose importanti e contribuisce a mantenere il sistema più efficiente e sicuro.
Preferiti: l’accumulo dei preferiti è un fenomeno quanto mai frequente. Durante la navigazione si salvano indirizzi sulla Barra dei preferiti del browser che si riempie (e di solito quasi non ce ne accorgiamo se non quando cercando un link si apre un combo con 200 indirizzi). Anche in questo caso il consiglio è di cancellare quelli che non ci servono e organizzarli opportunamente (nel browser, “gestione preferiti”). Un consiglio, usare descrizioni “parlanti” delle cartelle in modo da avere ben chiari i contenuti.
Foto, email, password, documenti
Foto: sono ordinate in cartelle (per data oppure per argomento o per soggetto) in modo da rintracciarle velocemente e avere una chiara visione di cosa abbiamo? Eliminare i doppioni (e magari anche quelle proprio brutte).
E-mail: sono tutte indispensabili ? Sono organizzate in cartelle? Le newsletter a cui si è iscritti sono tutte interessanti o è venuto il momento di cancellarsi da alcune? Le caselle di posta possono diventare con facilità accumuli informi che richiedono interventi costanti di pulizia (non dimentichiamoci del “cestino” e dello “spam”).
Password: tutte sparse oppure segnate su un’agendina analogica o in un foglio excel o altro strumento nel quale appuntarle? Com’è la situazione? Spesso si riferiscono a servizi che non usiamo più: vale la pena perdere qualche minuto, rientrare nei portali e cancellare l’account.
Documenti: anche in questo caso occorre organizzarli evitando che le cartelle contengano 1 solo documento o inutili nidificazioni che allungano la navigazione facendo perdere tempo e complicando inutilmente la vita.
App: eleminare quelle che non usiamo più.
Digital decluttering: 6 motivi per farlo secondo Gemini
Esistono numerosi motivi per cui il digital decluttering è una pratica vantaggiosa:
- Riduce lo stress e l’ansia: Un ambiente digitale disorganizzato può generare stress e ansia. Eliminando il disordine e creando un sistema organizzato, possiamo ritrovare un senso di controllo e tranquillità.
- Migliora la produttività: Quando i nostri file, le app e le informazioni sono ben organizzate, è più facile trovare ciò che ci serve e svolgere le attività in modo più efficiente. Questo si traduce in un risparmio di tempo e un aumento della produttività.
- Aumenta la concentrazione: Le distrazioni digitali sono una delle principali cause di mancanza di concentrazione. Eliminando le notifiche non necessarie, disinstallando le app non utilizzate e gestendo il tempo trascorso sui social media, possiamo migliorare la nostra capacità di concentrarci sui compiti importanti.
- Libera spazio di archiviazione: Eliminando file e dati obsoleti, possiamo liberare spazio di archiviazione sui nostri dispositivi, sia fisici che cloud. Questo può essere utile per migliorare le prestazioni del dispositivo e per evitare di rimanere senza spazio.
- Protegge la privacy e la sicurezza: Un ambiente digitale ordinato rende più facile identificare e rimuovere potenziali minacce alla sicurezza, come malware o phishing. Inoltre, eliminando i dati sensibili che non sono più necessari, possiamo ridurre il rischio di furti d’identità o violazioni dei dati.
- Migliora il rapporto con la tecnologia: Il decluttering digitale può aiutarci a sviluppare un rapporto più sano con la tecnologia. Imparando a utilizzare i dispositivi digitali in modo consapevole e intenzionale, possiamo ridurre il tempo sprecato sui social media o su attività non produttive e dedicarci a ciò che è veramente importante per noi.
In definitiva, il decluttering digitale è un processo che ci permette di vivere un rapporto più sano e sereno con la tecnologia, migliorando il nostro benessere generale e la nostra produttività.
E se lo dice Gemini … 😉