Storia di una ladra di libri, le parole che salvano la vita

In Storia di una ladra di libri il narratore è decisamente fuori dal comune. E’ la Morte, che, a volte, si sente affascinata (e, voglio aggiungere, sorpresa) dagli esseri umani. Affascinata al punto che, ogni tanto, si prende l’impegno di osservare e seguire la vita di qualcuno.

Non possiedo una falce. Indosso una veste nera con cappuccio solo quando fa freddo. Non ho quel viso da teschio che sembrate divertirvi ad appiopparmi. Vuoi sapere qual è il mio vero aspetto? … cerca uno specchio.

Il primo libro

Siamo nella Gemania nel 1938 e la protagonista è Liesel Meminger una bambina di nove anni in viaggio con la madre e il fratellino, Werner, su un treno diretto alla città di Molching. Durante il viaggio, il piccolo Werner muore ed è in questa occasione che la Morte incontra per la prima volta Liesel e ne rimane affascinata.  Werner viene seppellito in un cimitero accanto alla ferrovia, durante il funerale, Liesel ruba un libriccino (il Manuale del becchino) perduto da uno degli addetti alla sepoltura.

Liesel non può seguire la madre, in fuga per motivi politici, e viene accolta da una coppia, Hans e Rosa. Hans è un uomo gentile che fa l’imbianchino, ma non trova lavoro perché non vuole iscriversi Partito Nazista;  Rosa, ha un apparente carattere burbero ma in fondo ha un cuore d’oro. Mantiene la famiglia facendo il bucato per le famiglie facoltose della città.

Liesel non sa leggere e neppure scrivere. Il primo giorno di scuola è umiliante per lei, insultata dai compagni proprio per questo. Sarà Hans che le insegnerà a leggere usando proprio quel Manuale del Becchino da lei “rubato” al termine del funerale del fratello.

Storia di una ladra di libri

Il rogo dei libri

Liesel e Rudy (un coetaneo vicino di casa che diventa suo amico)  entrano a far parte della Gioventù Hitleriana e una sera assistono al rogo dei libri considerati inquinanti per il Reich. Dal rogo ancora fumante, Liesel ruba il romanzo di uno scrittore inglese (L’uomo invisibile di H. G. Wells). Una donna la vede ma non dice niente.

Liesel scappa a casa, racconta tutto ad Hans che le raccomanda di non raccontare a nessuno del libro salvato. Insieme leggono insieme il libro e Liesel annota tutte le parole nuove che impara su un abbecedario regalatole da Hans.

Dopo qualche tempo, ecco l’incontro con Max, giovane ebreo scampato alle violenze della Notte dei cristalli e nascosto a lungo nella loro casa da Hans, riconoscente verso il padre del giovane, perché gli aveva salvato la vita durante la prima guerra mondiale. È l’inizio di una bellissima, straordinaria amicizia.

Ilsa

In Liesel l’amore per la lettura e per i  libri è sempre più vivo. Straordinario è il rapporto con Ilsa, la moglie del sindaco. È la donna che l’aveva vista raccogliere il libro la notte dei cristalli e che non l’ha denunciata perché rivede in lei l’amore per i libri del proprio figlio di cui non ha più notizie. Ilsa accoglie Liesel in casa e le mostra la biblioteca. Una biblioteca ricchissima che, appunto, appartiene al figlio disperso in guerra e che la madre custodisce gelosamente. Dalla biblioteca Liesel “prenderà in prestito” tanti libri, per leggerli e per condividerli con l’amico Max a lungo ammalato nell’inverno del 1941.

Storia di una ladra di libri
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La famiglia riunita

La vita prosegue con grandi difficoltà … Max è costretto ad andarsene per evitare di essere scoperto e quindi compromettere la famiglia che lo ospita. Hans stesso dovrà andare in guerra, nonostante l’età non più giovane, per aver difeso un amico ebreo. E’ il 1943 quando Hans viene rimandato a casa dopo essere scampato con lievi ferite all’esplosione di una bomba. La famiglia è finalmente riunita.

Ma la serenità riacquistata è breve. Una notte Molching viene bombardata per errore e Hans, Rosa, Rudy con tutta la sua famiglia con l’eccezione del padre Alex, rimangono uccisi. Liesel sopravvive perché si era addormentata in cantina mentre scriveva nel suo diario, donatole da Max. Rimasta sola sarà Ilsa, la moglie del sindaco, a prendersi cura di lei.

Siamo nel 1945, la Germania è occupata dagli Alleati.  Liesel, che ora lavora nel negozio di sartoria di Alex Steiner, il padre di Rudy, si riunisce a Max, sopravvissuto alla guerra.

La Morte conclude la storia della ladra di libri raccontando di come Liesel visse una vita lunga e felice, ebbe una famiglia numerosa e la sua amicizia con Max durò fino alla fine dei suoi giorni. Fin qui la trama del libro.

Storia di una ladra di libri: andiamo oltre la narrazione degli eventi

Un libro che tocca il cuore e ci racconta il dolore e le sofferenze vissute durante la seconda guerra mondiale.

Alcune pagine sono bellissime, laceranti …  :

Le loro anime si alzavano in piedi quando i loro corpi cessavano di cercare fessure nella porta. Le loro unghie avevano graffiato il legno, e in qualche caso vi si erano piantate dentro con la pura forza delle disperazione, e i loro spiriti venivano verso di me, tra le mie braccia, e ci arrampicavamo fuori di quelle docce, sul tetto e più su ancora, nel respiro sicuro dell’eternità. Non cessavano di rifornirmi: un minuto dopo l’altro, una doccia dopo l’altra. Non dimenticherò mai il primo giorno ad Auschwitz, la prima volta a Mauthausen. In quel posto, mentre il tempo si consumava, ne raccolsi anche sul fondo del grande baratro, dove i loro tentativi di fuga si conducevano orribilmente. C’erano corpi straziati e dolci cuori morti.

Ma il tema principale è il libro e la lettura, che attraversa in maniera fluida tutta la narrazione e diventa il vero filo conduttore della storia.

Osservava le lettere sulla copertina e sfiorava la stampa al suo interno, ma non aveva idea di che cosa dicesse. Non era importante l’argomento di quel libro; la cosa fondamentale era il suo significato.”

Il furto del libro per Leisel è come lo strumento per abbattere steccati e aprire nuove strade, verso la conoscenza.

Liesel impersona l’innocenza, tipica di chi vuole conoscere, capire, imparare, vivere in modo consapevole la propria vita. Forse è proprio questo che ha affascinato la Morte? Mi piace pensare di sì.

Stringeva ancora a sé il libro. Si aggrappava disperatamente alle parole che le avevano salvato la vita.”

Credits

Storia di una ladra di libri: il trailer del filmPhoto credits dell’immagine di copertina.