Altopascio: il corso AIB Toscana, lungo la via Francigena

Altopascio si trova lungo la via Francigena, la strada di pellegrinaggio che nel Medioevo collegava Canterbury a Roma. Qui “edificatus in locus et finibus ubi dicitur Teupascio” sorse lo Spedale di Altopascio con lo scopo di fornire assistenza ai pellegrini e di provvedere alla manutenzione della via stessa.

In breve lo Spedale divenne così importante che, per adempiere le funzioni cui era preposto, vennero fondati i Cavalieri del Tau, ordine religioso cavalleresco che da Altopascio si diffuse in tutta Europa (Italia, Francia, Inghilterra, Baviera, e pare anche Spagna e Portogallo). Il nome deriva dal lungo mantello nero che i frati indossavano, sul quale era la croce taumata, a forma di punteruolo, simile alla lettera tau τ greca. 

Credits

La chiesa di San Jacopo risale proprio al periodo di maggior splendore dell’Ordine. Ho scattato la foto in una giornata piovosa e buia, ma questo non ha oscurato la bellissima facciata.

Altopascio
San Jacopo

Il centro storico del paese, cinto da una cerchia muraria di cui si conservano alcuni tratti e tre porte che immettono nelle piazze del castello, corrisponde a quello che doveva essere l’ospedale medievale; le attuali piazze erano i cortili intorno ai quali si disponevano i vari edifici che servivano ai frati per prendersi cura dei pellegrini, cui veniva dato alloggio e ristoro. Ancora oggi, questa consuetudine di dare ospitalità ai pellegrini non è si spenta, tanto che il Comune di Altopascio dispone di una Foresteria dove viene dato alloggio a chi cammina sulla Francigena.

Comune di Altopascio

La biblioteca di Altopascio

La biblioteca di Altopascio è uno dei due punti informativi per i pellegrini. L’ospitalità e, soprattutto, l’accoglienza hanno, quindi, radici lontane.

In occasione del corso AIB (“Comunicare la biblioteca: il contributo della strategia di digital marketing” nell’ambito del programma “La biblioteca digitale. Modulo 7” – 7 novembre 2019), sono tornata, dopo qualche anno, a Altopascio. La cittadina (oltre 15mila abitanti) è sempre bella e molto curata. Così come la biblioteca: un piccolo gioiello.

Lo spazio per i più piccoli
La sala in cui si è tenuto il corso

Quello che che mi ha colpito, oltre all’affluenza (continua e numerosa) è stato il sorriso. O meglio, i sorrisi degli utenti che entravano: studenti universitari e ragazzi delle medie, in prevalenza. Ma anche qualche mamma con i bambini. Un segno evidente dell’ottimo rapporto biblioteca – cittadini.

La biblioteca, che fa parte della Rete Documentaria Lucchese, organizza diverse occasioni di incontro, anche originali: corsi di lingue (base e avanzati) anche di russo e giapponese, Gruppi di lettura (ma in inglese e, questa, è un’idea originale 🙂 ), gli Appuntamenti ad Arte per chi vuole scoprire di più di arte e cultura (corredati anche da itinerari organizzati). E poi le iniziative dei Nati per Leggere. Insomma una biblioteca vivace e attiva che fa dell’accoglienza il suo tratto principale.

Il corso

E ora veniamo al corso. A differenza del Corso AIB Marche, in questo caso, le Pubbliche sono la prevalenza della tipologia di biblioteche rappresentate. Fanno eccezione la Fondazione Ragghianti e l’IMT di Lucca. Tutte le biblioteche presenti afferiscono alla Rete Lucchese.

Raccontarsi in 100 caratteri

Anche questa volta, come nel corso di Falconara per interrompere l’esposizione teorica, il piccolo esercizio di scrittura per il web: la short bio in 100 caratteri. Ancora una volta, quello che è emerso è l’amore incondizionato per la propria professione e poi riflessioni, spunti, qualche battuta scherzosa. Eccone un piccolissimo “assaggio” (anonimo come sempre).

Sono Sara, adoro arrampicare ed andare in montagna. Amo l’ordine ma sono disordinata. Non volendo, faccio ridere.

Sono un topo di biblioteca e una bibliotecaria per vocazione. La biblioteca è un pianeta straordinario dove tutti dovrebbero atterrare.

Mamma, bibliotecaria, gamer. Aspirante musicista e fotografa. Ma infine, sempre distratta e stressata.

La biblioteca accogliente

Questo, invece, è un esempio di un testo scritto per il web (ho, ovviamente, omesso i riferimenti che renderebbero riconoscibile la biblioteca) in cui la collega presenta il tema dell’accoglienza che ritorna, ancora una volta. Il tono e l’accento del testo sono veramente come un abbraccio, avvolgenti:

Salve! Se passeggiando in città, un giorno, ti trovi a passare da via xxx, entra al civico 3. Attraversa il giardino ricco di erbe aromatiche e sculture e accedi alla biblioteca. Non serve che bussi, entra e mi troverai. Sarò lì ad aspettarti e ti accoglierò, ti parlerò della biblioteca, di come è nata e cosa custodisce. Se hai un’esigenza specifica ti aiuterò a trovare quello che cerchi o ti lascerò girovagare tra gli scaffali a scoprire nuovi interessi e nuovi stimoli. Esserti di aiuto e conoscerti sarà un piacere. A presto!

Pane e …

Ecco la cronaca, anche se sintetica di una giornata (in realtà una giornata e un po’, visto che sono arrivata la sera prima) trascorsa in un posto bellissimo e, soprattutto, insieme a persone deliziose. Un tocco finale ? Chi va ad Altopascio non può non parlare del pane. Croccante e profumato, rigorosamente “sciapo”. Straordinario. A cui devo aggiungere un fantastico prosciutto (toscano, ovviamente) e una meravigliosa zuppa di farro.

E, per finire, least but not last, un grazie speciale, specialissimo a Devid per l’accoglienza e l’ospitalità 🙂