Cristina Bambini

Cristina Bambini, un’esploratrice in biblioteca

Con Cristina Bambini ho in comune l’interesse per la comunicazione e, in particolare, per i social. È del 2014 (e siamo ai primordi dell’uso social in biblioteca) il suo volume pubblicato a marzo, insieme a Tatiana Wakefield, La biblioteca diventa social. Mentre è del settembre 2014 la guida pubblicata nella collana Library Toolbox sempre da Editrice Bibliografica: Come organizzare la presenza della biblioteca sui social network. Ma Cristina non è solo “social”, è un punto di riferimento per la sua storia e le sue competenze. A questo si aggiunge una determinazione che la spinge a cercare sempre nuovi stimoli e nuove esperienze. Da questo, la scelta del titolo di questo post.

Abbiamo avuto alcune occasioni di incontro online e di recente ci siamo sentite per un prossimo impegno insieme per MAB Marche. Cristina Bambini ha lasciato, dopo 14 anni, la Biblioteca San Giorgio di Pistoia e oggi la Biblioteca di Cattolica è la sua nuova “casa”: altro luogo speciale in cui continuare la sua avventura di “esploratrice”.

Quando Anna mi ha contattato per chiedere di “narrarmi” professionalmente la prima sensazione che ho provata è stato “panico assoluto”. Panico abbinato alla domanda: “cosa posso raccontare di me, che sono così profondamente normale?”

Passaggi importanti

Il mio è stato un percorso di studi ordinario. Una laurea in conservazione dei beni culturali, un master di primo livello e il diploma in biblioteconomia presso la Scuola Vaticana.
Quando però ho cominciato a ripercorrere mentalmente la carriera lavorativa, ho subito cominciato a sorridere. Ho pensato a quanti passaggi importanti ho affrontato, quasi sempre a bordo di un treno, quasi sempre con un telefono in mano.

“Sai Cristina, ho suggerito il tuo nome per un progetto importante, una nuova biblioteca pubblica, che ha tutte le carte in tavola per tracciare una nuova rotta nei servizi bibliotecari. Te la sentiresti?”
“Sei seduta? Sei tranquilla? Sei pronta a scrivere un libro sulla comunicazione?”
“Cristina sei disponibile per lavorare su un progetto internazionale che punta a coinvolgere i più giovani nell’uso delle nuove tecnologie?”.
“Cri ti andrebbe di entrare nel gruppo del gaming in biblioteca?”

Chi l’avrebbe immaginato che rispondere: “Perché no, facciamolo!” mi avrebbe condotto a Pistoia, in quel luogo del cuore che è per me la San Giorgio. Dove i colleghi sono diventati una famiglia e gli utenti tanti amici da supportare in caso di bisogno e meravigliare con nuovi progetti all’avanguardia.

Dora e Cristina (Bambini)

Ripensando alle avventure vissute, scherzando con Anna al telefono, mi sono definita “Cristina l’esploratrice”. Forse perché, proprio come faceva Dora nell’omonimo cartone, sono convinta che, per far attecchire e crescere servizi bibliotecari importanti, sia necessario porsi in ascolto del pubblico, lasciargli il tempo di maturare una risposta di fronte alle sollecitazioni che lanciamo.

Mio marito dice che sono così anche nella vita quotidiana:

  • un comodino che straripa di ogni genere di lettura “perché vuoi capire come rispondere ai bisogni dei tuoi lettori”
  • un divano con accatastati giochi da tavolo per tutte le età “perché le sfide hanno sempre un risvolto collettivo e le affronti col sorriso”
  • un pc che “fra un po’ ti esplode a forza di testare come funziona la nuova piattaforma”.

Se qualcuno si stesse chiedendo come mai ho lasciato la San Giorgio per la biblioteca comunale di Cattolica, rispondo che anche questa scelta è stata motivata dal desiderio di avventura.

Vedere se la professionalità maturata potesse trovare un nuovo terreno dove far germogliare servizi in costante apertura verso i bisogni del nuovo secolo che stiamo attraversando. Rafforzando la mia inclinazione permanente al cambiamento e potenziando la mia capacità di dare risposte positive, flessibili e prendere decisioni coraggiose.


Copyright: il testo in corsivo e le foto sono di Cristina Bambini. Tutti i diritti, testo e foto, sono riservati.