leggibilità

Leggibilità: spazi, interlinee, font. Non sono solo “tecnicismi”.

Jakob Nielsen, tanti anni fa scrisse: ‘’Nel web nessuno legge veramente un testo, ma lo scorre in cerca dei dettagli più evidenti’’.

Leggere è un’attività complessa. I lettori usano sia la visione foveale (centrale) che quella periferica per elaborare più di una parola alla volta; si fissano su certe parole mentre scorrono il resto.  cit.

 La pagina web è, infatti, “come la mappa di una città vista dall’alto, per orientarsi sono necessari dei punti di riferimento, che, in un testo web sono rappresentati da titoli, sottotitoli, immagini, testi in grassetto, link, colori e spazi. Gli utenti non leggono le pagine web, ma le scansionano alla ricerca di quei dettagli evidenti che possano alimentare la loro curiosità e nutrire la domanda da cui è nata la loro ricerca.” 

I lettori e le lettrici scansionano le righe di testo sia orizzontalmente che verso il basso non limitandosi alla riga successiva ma spingendosi, spesso, verso il paragrafo successivo. A una buona leggibilità. quindi, concorrono diversi fattori come altezza – lunghezza della riga e allineamento. Fattori che oltre alla lettura sul desktop sono essenziali sugli schermi ridotti di cellulari e tablet . E che, oltre al contenuto, sono molto importanti (anche se troppo spesso li sottovalutiamo).

Si tratta di spazi, font, interlinee, … che sono parte integrante della nostra scrittura digitale (qui altri approfondimenti sul tema) e la rendono non solo più leggibile ma anche in grado di aiutarci ad attirare l’attenzione dei nostri pubblici.

Lo spazio bianco

Lo spazio bianco è quello che facilita la leggibilità e guida l’occhio verso il contenuto. Armonizza il testo e contribuisce a trasmettere un senso di eleganza.

Una splendida foto della “piazza più famosa del mondo) e un uso efficace degli spazi (qui per apprezzarla meglio)
Un esempio in cui, oltre agli spazi si aggiungono le emoji – Il post della Biblioteca Trisi di Lugo.

Interlinea

Nei testi delle pagine web, l’interlinea è molto importante. Una interlinea troppo “bassa” provoca un effetto “fitto” sul testo e come effetto l’occhio tende involontariamente a leggere la riga sotto o la riga sopra “sconfinando”. Una interlinea troppo alta, invece, provoca un effetto dispersivo e rompe la continuità del testo. La regola prevede una dimensione pari a una volta e mezzo la misura del carattere. Ad esempio se si sceglie un 14 px si viaggia sui 21 px. Per approfondire, si vedano le linee guida per l’accessibilità (WCAG 2.1).

Font e dimensioni del carattere

Quanto scriviamo sui canali social o di messaggistica, lavoriamo sulla base che ci viene messa a disposizione, con alcune variazioni che possiamo realizzare usando servizi come, ad esempio, Unicode text converter. Diversa è la situazione nella pagina web dove possiamo avere ampia libertà di manovra. Scegliere il tipo di font e la sua dimensione per cercare un buon risultato in termini di leggibilità.

Uno studio recente sulla leggibilità a schermo ha cercato di stabilire quale fosse il font meglio leggibile secondo il parametro: velocità di lettura – parole per minuto. Il risultato è che nessun font si è dimostrato in assoluto più leggibile di un altro-Lo stesso font è stato scelto da alcuni e bocciato da altri. Giocano un ruolo importante fattori come l’età, l’abitudine, il tipo di lettura (scanning, skimming, lettura profonda), e così via. Lo studio è sintetizzato da Jakob Nielsen nel suo articolo Best Font for Online Reading: No Single Answer.

Altro scenario è dato dalla dimensione del carattere. Il testo principale di una pagina, il cosiddetto body copy, dovrebbe avere una dimensione di 14-16px. E’ una indicazione “standard” che ha i suoi pro: il testo che si ottiene non è troppo piccolo (lo scroll non è un problema) e risulta meglio leggibile.

Interessante questa rilevazione di velocità di lettura rilevata da Nielsen

L’immagine di copertina è generata con Strumenti Magici di Canva.