Per me che sono una ravennate di nascita, Palazzo Corradini è da sempre nella mia memoria. Nel contro storico della città, a un passo dal Teatro Alighieri e a due passi dalla Tomba di Dante. Il Palazzo, è un edificio seicentesco che trae il suo nome dall’appartenenza dagli inizi del Settecento alla fine dell’Ottocento alla famiglia Ginanni Corradini. Molto serio, dall’esterno, con un portone talmente imponente che lo stesso Corrado Ricci lo descrisse come “grandioso ma con eccessive proporzioni nella porta”. [C. Ricci, Guida di Ravenna, Bologna, Zanichelli, 1923, p. 175]. La storia di questo palazzo è interessante, con contaminazioni che vanno dalla politica a quelle che potrei definire “di costume” con tanto di riferimenti al “Passator Cortese“.
L’ultima fase della sua storia (qui a partire dal 1989) vede Palazzo Corradini sede del Campus di Ravenna dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. La Biblioteca (tutte le informazioni sui servizi, sul posseduto e, in particolare, sui fondi bibliografici e archivistici), occupa una parte del Palazzo. Dal 2000 la sua associazione è con la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali e il Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali“. Dal 2013 è la Biblioteca Centrale del Campus di Ravenna, quindi il suo ruolo da specialistico si è ampliato in una direzione multidisciplinare.
L’incontro con la biblioteca
Di recente, e per una serie di fortunate coincidenze, ho avuto modo di visitare la biblioteca accompagnata da Chiara Semenzato Coordinatore gestionale di biblioteca centrale di Campus che ringrazio per la disponibilità e la cortesia mostrate. Una occasione per “vedere” da vicino la biblioteca e cogliere alcuni aspetti di come è vissuta. Una biblioteca con pubblici in larga prevalenza costituiti da studenti e studentesse ma aperta e, quindi, frequentata, anche da cittadini e cittadine. Quest’ultimo non è un dettaglio da trascurare, tenendo conto dell’offerta che c’è in città (Classense e Oriani per fare i due esempi più significativi, a cui si aggiunge il Polo Culturale San Pier Crisologo a cui è dedicato questo post).
Una biblioteca di accoglienza e ascolto
La biblioteca di Palazzo Corradini è una biblioteca in cui quando arrivi ti colpisce positivamente il tratto “amichevole”: sorriso, disponibilità e attenzione alle tue necessità. Una biblioteca di accoglienza e ascolto che trova in questo suo approccio, condiviso dall’intero team bibliotecario, un indubbio “punto di forza”.
Ha un orario incredibilmente esteso: tutti i giorni dalle 9 del mattino a mezzanotte e “solo” – qui le virgolette sono d’obbligo – sabato e domenica dalle 9 alle 18. Questo significa 75 ore dal lunedì al venerdì cui se ne aggiungono altre 18 nel fine settimana. Stiamo parlando di 93 ore di apertura la settimana (avete letto bene, sono 93) !!
Alle sale studio in cui sono disponibili 80 posti (tutti occupati di norma e, posso testimoniare, anche durante la mia visita), si aggiunge la sala per lo studio di gruppo. Con 16 posti, è detta anche la Sala del rosmarino per le bellissime piante che si vedono attraverso la vetrata. Ma, al di là di questa definizione gentile, il significato è l’attenzione alla creazione di uno spazio di incontro. Anche in questo caso, come per l’orario, penso alle tante realtà bibliotecarie universitarie con le quali mi capita di frequente di interagire che evidenziano fra le difficoltà proprio gli orari troppo contenuti (dovuti a vari fattori, ovviamente) e la mancanza di spazi condivisi. Raramente si trova una soluzione brillante come nel caso della Biblioteca Corradini.
Attenzione verso i pubblici
Non c’è solo una accoglienza strutturale e attenzione verso le modalità di incontro con i pubblici. Ma anche una evidente impegno da parte di tutto il team dei/delle bibliotecari/e nei confronti delle diversità delle “personas” che compongono il pubblico di questa biblioteca. Si tratta, infatti, di studenti e studentesse italian* e la presenza di una significativa comunità studentesca internazionale (senza dimenticare i/le cittadini/e). Un pubblico variegato per provenienza, interessi di studio, esperienze di vita. Con bisogni, espressi (e inespressi) ai quali la biblioteca si pone l’obiettivo di dare risposta. Nella consapevolezza e nel rispetto delle diversità. E, soprattutto, nella certezza che è essenziale supportare tutti i pubblici e facilitare l’accesso alle informazioni (in senso lato) di cui necessitano. Un modo concreto, che è la mission della biblioteca – in generale e quindi anche della Biblioteca Corradini – di trasmettere conoscenza per aiutare le persone ad essere libere.
Copyright immagini di copertina: La facciata – © Giampiero Corelli Fotoreporter, l’accesso alla biblioteca è tratto dalle foto associate al profilo Google Business