Gianni Rodari e la scrittura per il web

Gianni Rodari e la scrittura per il web? Sì, anche in questo caso Gianni Rodari non manca di stupirci.

Scopriamolo insieme ricordando con un sorriso (e con tanta nostalgia) uno straordinario scrittore e un autore. Sono legatissima a Rodari perché è stato fra i protagonisti della mia infanzia. Ero bambina al momento della pubblicazione di alcuni dei suoi libri più importanti e ricordo ancora l’emozione di riceverli in dono: Favole al telefono (1962), Il pianeta degli alberi di Natale (1962), Filastrocche in cielo e in terra. Solo per ricordare alcuni titoli.

Li ho letti tutti i suoi libri e li ho regalati ai miei bambini nelle nuove edizioni sfavillanti e colorate di inizio anni 2000. E li abbiamo riletti insieme. Ridendo e riflettendo.

Ma, ritorniamo al titolo di questo post.

Rodari e la scrittura per il web

Come scrive Luisa Carrada in un suo post evergreen:

[…] nel caso della scrittura online è tutto molto più complicato, perché Internet si evolve in continuazione e non si fa in tempo ad elaborare non tanto delle regole quanto delle idee, che queste sono già superate. All’inizio, le pagine erano lunghi testi su fondo grigio mentre oggi ci assalgono con la forza e i colori di uno spot.

A lungo, la scrittura è stata la vera cenerentola di Internet, stretta da una parte dalla programmazione e dalla tecnica, dall’altra dal predominio della grafica.

Eppure imparare a scrivere per il web è particolarmente importante e urgente. Perché, passata l’euforia per la novità del mezzo, su Internet oggi si cercano soprattutto i contenuti. E poi perché, contrariamente all’editoria tradizionale, riservata comunque a pochi, su Internet possiamo scrivere e pubblicare tutti. Senza strettoie, senza ostacoli e persino senza soldi.

Frasi brevi, testi snelli caratterizzati da un linguaggio naturale. Nessuna subordinata, eliminati gli incisi, le forme passive, gli avverbi che finiscono in “mente”, ridotti gli aggettivi, privilegiati i verbi ai sostantivi. E questo solo per fare una sintesi della sintesi.

Ma Gianni Rodari ?  Cosa c’entra? Avete letto di recente una favola di Rodari?  Provvedo subito!

La casa del sig. Venceslao

Quando meno ve lo aspettate, alzando la testa vedete passare a gran velocità la casa del signor Venceslao. La casa intera, dal tetto alle fondamenta, vi passa sulla testa dondolando dolcemente come un aeroplano. Il comignolo manda un fumo nerastro che si allunga come quello di una locomotiva. sotto la casa sono appesi sacchi di carbone, bottiglie di vino, vecchie damigiane: la cantina, insomma. 
Il signor Venceslao, affacciato ad una finestra del primo piano, accarezza la pipa, pensieroso e non si accorge di voi.
La gente guarda in su e dice: “Il signor Venceslao è diventato matto. Guardate se è la maniera di andarsene in giro come se la sua casa fosse un aeroplano.” “Bisognerebbe avvertire la polizia,” dice qualcuno “perché il signor Venceslao non ha il brevetto di pilota e, potrebbe far succedere qualche guaio.” 
La casa attraversa in pochi minuti il cielo e scompare dietro la collina. Dopo un poco riappare, attraversa il cielo in senso contrario, discende verso terra e si ferma vicino al villaggio, cento metri dietro la chiesa, insomma nel luogo dove la casa é stata fabbricata.
“Ecco” dice la gente “il signor Venceslao ha finito la sua passeggiata.” Il signor Venceslao sta alla finestra e fuma la pipa. “Ha qualche rotella della testa che non funziona” dice la gente. 
Queste passeggiate il signor Venceslao le fa sempre verso sera. Siete lì a parlare con lui tranquillamente, lui seduto alla finestra del piano terreno e, improvvisamente lui vi saluta con la mano, la casa con un fischio sottile si stacca dalle fondamenta e si innalza nel cielo. Fa due o tre giri intorno al campanile, poi si dirige verso le colline.

Il testo è tratto dal sito sognidoro.net
Gianni Rodari
La casa del signor Venceslao – Emme Edizioni – Illustratrice
Anna Laura Cantone

Rodari è Rodari

Cosa ne pensate?  Il testo appena inserito in questo articolo viene immediatamente promosso da Yoast.  Punteggio Flesch 80. Magnifico. Frasi composte da 15 – 20 parole, non ci sono forme passive. Nessuna subordinata, il giusto numero di parole di transizione che legano il testo. Il tono di voce fresco, piacevole, divertente. I 3 avverbi: dolcemente, tranquillamente, improvvisamente non disturbano affatto. Anzi.  Sono bellissimi.

Direte ma Rodari è Rodari. Certo. Gianni Rodari è unico, straordinario. I suoi scritti sono esempi di come si possono usare le parole. Con una semplicità che nasconde una grande forza espressiva. Lui usava il potere delle parole, la loro musicalità, il loro tono di voce.  Costruiva paesaggi incantati, luccicanti e al tempo stesso riusciva a farci riflettere. Cosa né facile né scontata. Grazie Gianni.

Credits della foto di copertina