Merone

Bruno Vergani e Biblio Merone … finalmente li incontriamo!!

La Biblioteca di Merone l’ho citata in diversi post. Da “Olimpiadi e biblioteche“, a INSTAGRAM: comunicare la biblioteca con i social, a quello dedicato alla Festa della Mamma in biblioteca, per finire con il post dedicato al ToV in Biblioteca. Biblio Merone usa i canali social in modo divertente, ironico, scherzoso, a volte sorprendente. E quindi, non può mancare quando si parla di comunicare la biblioteca soprattutto sui social. Dopo ben 4 citazioni non potevo non rivolgermi direttamente alla “fonte” e così mi sono decisa, finalmente, a contattare Biblio Merone in persona !! O meglio, Bruno Vergani … che poi … sono praticamente la stessa cosa 😉.

Bruno ci racconta Biblio Merone …

Non sono mai stato un frequentatore di biblioteche, almeno non fino all’università, quando un luogo dove studiare e trovarmi con gli amici divenne una seconda casa. Più avanti non mi sembrò vero, grazie alle collaborazioni studentesche, di poterci anche lavorare; cosa che ho fatto per più anni. Ma la mia idea di biblioteca era quella degli ambienti accademici e di ricerca, un mondo completamente differente da ciò che scoprii in seguito.

Prima la biblioteca di Inverigo

Nel 2013 fui selezionato per un’esperienza di un anno di Servizio Civile presso la Biblioteca di Inverigo. Qui ho, inaspettatamente, scoperto un ambiente molto differente da quello a cui ero abituato. Non conoscevo per nulla le biblioteche di pubblica lettura. Quelle piccole, nella mia testa, erano ambienti molto vecchi, poco frequentati, per nulla vitali, forse addirittura lugubri e particolarmente noiosi. Invece mi sbagliavo, e di grosso. Ho scoperto, di amare alla follia questo ambiente e tutte le sue mille sfaccettature.

Al contempo mi accorsi di come i miei pregiudizi sulle biblioteche di paese, nonostante Inverigo fosse una realtà molto attiva ed apprezzata, erano particolarmente diffusi. Intravedevo una moltitudine di persone che, se solo ci avesse conosciuti meglio, avrebbe iniziato senz’altro a sfruttare i nostri servizi. Ringrazio ancora Inverigo per avermi permesso di sperimentare quasi ogni follia mi fosse venuta in mente. Ovviamente creai una pagina Facebook, che divenne presto molto seguito, una newsletter, e tante altre cose, tra cui un profilo Instagram. Restai a Inverigo, sotto varie forme, per circa tre anni.

Il mio mantra divenne “una stanza piena di libri è un ripostiglio, ma una stanza vuota con un bibliotecario è una biblioteca” (David Lankes; “L’atlante della biblioteconomia moderna”).

… poi la Biblioteca di Merone

Poi fu il momento di spiccare il volo in solitaria quando mi fu chiesto di prendere in mano la gestione della biblioteca di Merone – un piccolo paese di poco più di 4.000 abitanti della Brianza Comasca – che necessitava di essere rilanciata. Era tempo di rimboccarsi davvero le maniche. La biblioteca organizzava tante e partecipate attività, ma erano quasi tutte rivolte ad un target di utenza di età “diversamente giovane”, spesso afferente a comuni limitrofi. Il servizio bibliotecario necessitava di essere riorganizzato e rilanciato in toto: l’ideale per me che amo le sfide e fare nuove esperienze.

L’amministrazione mi ha supportato procedendo, nel 2017, all’adesione al sistema bibliotecario del nostro territorio e, nel 2018, è seguito un primo intervento di risistemazione della nostra casa, il Palazzo Zaffiro Isacco, rendendolo uno spazio piacevole dove passare il proprio tempo. Abbiamo aderito al programma Nati per Leggere, rilanciato le collaborazioni con le scuole di ogni ordine e grado, e creato tante proposte attraenti, soprattutto per i ragazzi tra gli 11 e i 30 anni, quelli di cui tangibilmente vedevo la completa assenza. Negli anni abbiamo svecchiato il patrimonio e rinnovato la sala dei ragazzi. Nello specifico mi sono dedicato molto ai fumetti, mia grande passione, tanto che oggi abbiamo una delle collezioni più grandi della Provincia di Como (sicuramente per manga siamo i più forniti). Ora c’era solo bisogno di farci conoscere meglio!

Come comunicare Biblio Merone: FB e IG

Spesso ragiono su quella che considero un’assurdità: le biblioteche di oggi sono luoghi che offrono un servizio meraviglioso, all’avanguardia e gratuito, ma, nonostante ciò, devono attuare azioni anche importanti verso i propri potenziali utenti per farsi conoscere e trasmettere la propria identità. Ovviamente a Merone, ancora una volta, sono partito da Facebook. Contestualmente ho creato anche una newsletter. Però i tempi erano cambiati. Questo settore – quello della comunicazione – evolve in fretta e dovevo trovare gli strumenti più efficienti per mettermi in contatto con l’utenza potenziale che volevo avvicinare e fidelizzare. Per provare a connettermi con i giovani ho iniziato a dedicare le mie energie soprattutto a Instagram. TikTok ai tempi non era ancora stato creato e, prima che diventasse davvero popolare, dovette passare molto tempo. A settembre 2018, data di creazione del profilo Istagram BiblioMerone, non erano moltissime le biblioteche presenti sulla piattaforma.

L’approccio scelto

Studiando l’approccio migliore, decisi che non volevo che diventassimo un catalogo di locandine, copertine scaricate da internet e grafiche tutte uguali. Non sarebbe stato né un profilo bello né funzionale, e non avrebbe spinto nessuno a voler interagire con noi ed a conoscere meglio il servizio che gli stavamo offrendo. Volevo invece intessere un racconto, creare qualcosa di più genuino, trasformando il nostro profilo nella quotidiana narrazione di chi siamo e cosa facciamo davvero. Non solo il prestito dei libri, le attività che organizziamo (guarda, ad esempio, l’ Escape from the death room) e le collaborazioni con le scuole. Ho subito pensato che il dietro le quinte fosse una delle cose che più avrebbe potuto interessare i nostri “amici”: cosa facciamo quando lavoriamo a biblioteca chiusa? Le attività come vengono pianificate? Chi sono le persone che, spesso invisibili, ne fanno parte?

I nostri utenti

E gli utenti stessi, nella mia testa, dovevano diventare protagonisti di questa narrazione. Volevo che potessero vedere la biblioteca e se stessi con i nostri occhi, e che tutto fosse realizzato in modo molto umano e genuino, che raccontasse davvero chi siamo. Il tono di voce doveva essere il più informale possibile e, nello stesso tempo, che rispecchiasse davvero l’atmosfera che gli utenti trovano in biblioteca. Ed è così che è nato il nostro profilo IG, colmo della nostra quotidianità nel quale cerchiamo, facendoci spesso anche due risate, di spiegare cos’è una biblioteca, tutti i nostri servizi e le diverse attività che proponiamo, senza scordarci anche le piccole problematiche nelle quali è normale inciampare.

(A proposito di … inciampi … qualche esempio … )

Consegne in ritardo e attenzione a come tratti i libri !! (da non perdere le caption)
Sì, siamo a giugno ma alla Biblioteca ci prepariamo già al Natale … leggere i dettagli

Più follower che abitanti

Un profilo cresciuto tantissimo negli anni (abbiamo oggi più follower, circa 4800, che abitanti!), diventato presto tra i più seguiti e con maggiori interazioni in Italia. Questo, probabilmente, proprio perché gli utenti lo trovano come una nostra estensione. Un luogo dove poter vivere altri aspetti della biblioteca, dove trovarsi e ritrovarci in modo diverso. Mi capita spesso – lo ammetto, con un po’ di orgoglio – che i colleghi, quando scoprono dove lavoro, mi dicano “Ah, ma sei quello di tutti quei post divertentissimi?”, facendomi così scoprire che, nel nostro settore, siamo diventati abbastanza noti.

Ciò, probabilmente, anche per la graditissima usanza dei nostri utenti di riempirci di dolci di ogni tipo e forma (ad esempio i gelati in estate e per Natale …😋 ), ma anche qualcosa di salato, a volte. Cosa che prontamente raccontiamo, come per l’uso di meme, spesso estremi e con testi “irriverenti”.

E la scelta di seguire e cavalcare molte delle tendenze social del momento, che vanno afferrate nel momento giusto, e che basta anche una manciata di ore per renderle obsolete. Ricordo con piacere, tra le tante pubblicazioni fatte, la lunga cavalcata a suon di meme per promuovere il Servizio Civile 2021. Campagna che ha definitivamente sancito la nostra identità.

Ma anche un post su Facebook nel quale proponevamo di provare a taggare il proprio autore preferito per vedere se questo avrebbe risposto ai suoi fan. Cosa che ci è completamente sfuggita di mano portandoci, in quei giorni, ad avere più di 100.000 visualizzazioni. E tutti i più importanti autori italiani presenti sui social che interagivano con i propri lettori a tra le nostre mura (virtuali). Il mio telefono, per giorni, non ha smesso di vibrare. Questo atteggiamento profondamente informale rispecchia la mia idea di biblioteca, e credo sia anche grazie a questo atteggiamento che, nel corso degli anni, tante persone si sono avvicinate a noi.

e poi c’è WhatsApp

Detto questo, probabilmente, penserai che Instagram sia il nostro canale di comunicazione più efficace. Non è così. Infatti, oltre ad una newsletter che ha più di 2000 iscritti e una media di due invii mensili, già dal 2018 ho pensato che WhatsApp fosse lo strumento migliore per mettersi direttamente in contatto con gli utenti. E in questo siamo stati davvero innovativi e precursori dei tempi. Trasmettere le nostre iniziative, ma anche rispondere a tante loro problematiche e curiosità in modo più efficace e immediato. Attualmente circa 2500 persone ricevono, circa due volte al mese, le nostre informative via WhatsApp. Con questi strumenti utilizzo un ToV più istituzionale e asciutto, meno alla “Taffo”.

One-man librarian

Molti miei interlocutori rimangono stupiti nello scoprire che a Merone c’è solo un bibliotecario, tra l’altro part time, e un ragazzo del Servizio Civile. E che, nonostante ciò, riusciamo a portare avanti un progetto di questa entità.

(Da vedere le consegne a domicilio in bicicletta #ioleggoacasa durante la pandemia!)

In realtà, proprio per il nostro modo informale di entrare in contatto con i nostri utenti, nel corso degli anni siamo riusciti ad interfacciarci in modo speciale con tantissime persone che, diventate amiche, hanno iniziato spontaneamente a supportarci in molte nostre attività. Questo è uno degli aspetti che più amo raccontare. Del come la biblioteca debba essere un punto di incontro e centro propulsivo per le energie di un piccolo paese, andando oltre quello che è l’oggetto libro.

(Un esempio? Compleanni importanti)

I nostri numeri

Cosa dire dell’esperienza di questi anni? La biblioteca di Merone è passata da movimentare circa 6.000 documenti all’anno ad arrivare, nel corso del 2021, a più di 25.000. Gli indici di prestito e di impatto sono i più alti del nostro sistema bibliotecario. Ma su come ci siamo arrivati ci sarebbe davvero tantissimo altro da dire. Per il futuro ho tanti progetti e idee, perché, come ha detto Mark Zuckerberg, “se smetti di innovare, muori, anche se hai fatto la storia”. Alcune idee che mi frullano in testa sono davvero folli, ma chissà che non si riesca davvero ad attuarle e a ritrovarle citate in qualche tuo futuro articolo!

Aggiornamento settembre 2023

Ma come si fa a non inserire questo piccolo capolavoro?

Per vederlo meglio (il post)

NDR: i link del meme pubblicato in copertina con Re Carlo III.


Copyright: il testo è di Bruno Vergani, le foto sono tratte dai social delle Biblioteca di Merone, le due foto di copertina sono di Bruno Vergani. Tutti i diritti, testo e foto, sono riservati.