Podcast: dare “voce” alla biblioteca. Esperienze e prospettive

Storia e dati

Il termine PODCAST è proposto per la prima volta da Ben Hammersley in un articolo pubblicato nel quotidiano “The Guardian” il 12 febbraio del 2004. Deriva dalla fusione di due parole: iPod e broadcasting.

L’iPod, lanciato da Apple nel 2001, era un piccolo lettore di musica che di fatto è stato uno dei progenitori dello smartphone così come lo usiamo oggi. Dopo diverse generazioni, l’iPod esce definitivamente di scena nel 2010 guarda caso solo dopo 3 anni dal lancio del primo iPhone.

Nel suo articolo dedicato all’ “Audible Revolution”, Hammersley si domanda:

But what to call it? Audioblogging? Podcasting? GuerillaMedia?

Da quel giorno, considerata la sua data di nascita, la parola podcast comincia a diffondersi in modo capillare non solo nell’area tecnica ma anche fra gli utenti finali e non è un caso che nel 2005, il New Oxford American Dictionary sceglie “podcast” come parola dell’anno.

Sono passati molti anni da quel giorno. Molti per la velocità con cui cambia la tecnologia e per la conseguente rapidità con cui cambiamo strumenti e, quindi, abitudini.

La curva dell’interesse: Google Trends e podcast

In questi anni l’interesse per il podcast, registrato da Google Trends, dopo un’inziale picco ha visto un calo progressivo fino a raggiungere il picco negativo nel dicembre 2013. Poi da fine 2014, ecco che la curva dell’interesse riprende a crescere fino ad arrivare ai picchi registrati in pieno lockdown in aprile 2020.

Nel grafico seguente, sono disponibili gli andamenti in Italia dal 2004 ad oggi, dicembre 2021. Evidente il picco positivo ad aprile 2020 e quello “negativo” ad agosto 2020. Poi continua la crescita fino al picco del marzo 2021 (scorrere con il mouse sopra il grafico). In calo i dati di dicembre 2021.

A livello mondiale gli andamenti sono simili.

Podcast, la crescita 2021 e i pubblici coinvolti

La ricerca pubblicata nel novembre 2020 da Nielsen per Audible (il documento completo) confermava la crescita del podcast in Italia con 1.8 milioni di ascoltatori in più rispetto all’anno precedente (in totale sono 13,9 mln gli ascoltatori italiani). La lingua più utilizzata è l’italiano, seguito dall’inglese. Gli argomenti preferiti sono musica e attualità. C’è anche una quota interessante di giovani che usano i podcast per approfondimento.

Fra i dati 2021 al momento disponibili (dicembre 2021), i più interessanti sono senza dubbio quelli di Ipsos Digital Audio Survey 2021che conferma il trend di crescita del podcast in Italia e ne disegna anche nuove connotazioni.

Il podcast resta un media principalmente ascoltato da giovani, ma nel 2021 a crescere sono soprattutto i pubblici costituiti da adulti, laureati e professionisti:

  • 44% giovani (-8%, era il 52% nel 2020)
  • 27% laureati (+5% sul 2020)
  • 16% studenti
  • 13% professionisti (liberi professionisti, dirigenti e funzionari; +3% sul 2020)

Questa evoluzione anagrafica porta degli effetti ….

Lo smartphone si rafforza ancora come dispositivo più usato per ascoltare podcast (79%), il computer (43%) resta al secondo posto, ma in calo, così come i tablet (26%). Il luogo elettivo di ascolto rimane decisamente la casa (81%), seguita a distanza dalla macchina (29%) e dall’ascolto in strada/camminando (23%), mentre la fruizione sui mezzi di trasporto (19%) è ancora in calo (coinvolgeva il 26% degli utenti nel 2019), probabile frutto dell’impatto della pandemia sulla mobilità.

Ipsos

Podcast e marketing

podcast

Da questa slide emerge in maniera chiara il meccanismo che è alla base dell’engagement dei podcast: la modalità «pull» di ricerca di contenuti. Siamo, quindi, in una logica di inbound. Infatti, l’inbound marketing è una metodologia di marketing in cui si promuove un prodotto/servizio a chi ha già espresso il suo interesse  verso quel prodotto o servizio e predilige, appunto, strategie pull che mirano ad “attrarre”  gli utenti potenziali in modo naturale.

podcast

Podcast, quindi, come ulteriore canale attraverso cui arrivare ai pubblici con una proposta di contenuti calibrati proprio sulle aspettative e le necessità. Inoltre, è uno degli strumenti che agisce in modo efficace sui meccanismi dell’audience engagement. L’uso della voce, dei suoni, della musica raggiunge un livello di coinvolgimento maggiore rispetto ad altri contenuti, testuali o multimediali.

A tutto questo si aggiunge che il podcast si colloca nell’ambito di azione del marketing umanistico di cui ci parla Kotler, che coinvolge l’utente innescando un processo di sensazioni positive, fino ad anticiparne desideri e emozioni. E questo proprio per le sue caratteristiche intrinseche. Di più, il podcast è un longform medium che ci consente una narrazione ampia e senza la rapidità che contraddistingue la maggior parte dalla nostra comunicazione in rete, in particolare nei social.

Per la scelta degli argomenti e per il taglio dei contenuti occorre una conoscenza approfondita e accurata delle proprie user personas che sono la nostra “linea guida” nella scelta e definizione di strumenti, format, contenuti, …

E le biblioteche?

Le esperienze di uso del podcast non sono molto numerose fra le biblioteche anche se il fenomeno è in crescita e alle esperienze “storiche” se ne stanno aggiungendo di nuove.

I due esempi più importanti perché partono “da lontano” e hanno dati significativi in termini di ascolti e di numero di podcast pubblicati sono BIP e LibroPhonica.

BIP passaggi in biblioteca

BIP Passaggi in Biblioteca è un programma realizzato in collaborazione con la sezione piemontese dell’Associazione Italiana Biblioteche. La prima trasmissione è del febbraio 2019, va in onda il sabato mattina alle 10 ed è un’ora di trasmissione dedicata al presente e futuro del mondo delle biblioteche accompagnata da una playlist musicale dedicata a un libro. Ai microfoni Alessandra Quaglia (direttrice della Biblioteca di Torre Pellice) e Giacomo Rosso. Il mio contributo nella puntata del 28 dicembre 2019 e l’intervista ad Alessandra.

LibroPhonica

Molto interessante è l’esperienza di LibroPhonica, l’avventura “radiofonica” delle Biblioteche Comunali di Perugia alla quale dedico uno “speciale” che è tutto da ascoltare (ovviamente).

Piacere, LibroPhonica

La bibliotecaria con gli occhiali, Claudia Cardinali ha intervistato anche me, L’ultimo podcast della seconda stagione. Eccolo, per chi lo vuole ascoltare 😉

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BiblioTP

Le Biblioteche polo bibliotecario di Trapani, BiblioTP sono un altro esempio di uso di postcast molto, molto interessante. Hanno un canale Spotify, sono su Apple podcast e su Google podcast.

Da non perdere la rubrica “la biblioteca è servita” che contiene una serie di presentazioni di biblioteche della ReteTP: Biblioteca comunale “Leonardo Centonze” di Castelvetrano, Biblioteca “Empedocle” della Fondazione Orestiadi di Gibellina, Biblioteca Fardelliana di Trapani, Biblioteca comunale di Marsala .

Altre esperienze

Molto interessante è la collaborazione fra Il Sistema Castelli Romani e il sito di Podcast AudioRivista.it che offre una proposta molto ricca di contenuti. Da visitare !!

Il Pertini Radio’s podcastL’unica Web Radio ufficiale della biblioteca Il Pertini di Cinisello Balsamo.” portata avanti da giovani del servizio civile. (Grazie a Matteo Carbone per la segnalazione)

Leggi che ti passa il canale podcast del Gruppo di lettura del Centro Culturale Livia Bottardi Milani di Pegognana (MN) sul sito di Mikroradio. (Segnalazione di Monica Binacchi che ringrazio)

Molto interessante è anche il canale podcast di tilanebiblioteca. Per un approfondimento su Tilane, un post/intervista.

Altre iniziative, a carattere più “episodico” da segnalare sono: